martedì 25 novembre 2014

A proposito del proliferare delle scuole di cucina

Le scuole di cucina ormai si moltiplicano come funghi, segno di vitalità di due punti di forza della nostra economia, la ristorazione e l'agroalimentare. Di certo questo è merito della rivalutazione della figura del cuoco o meglio ancora del capo-cuoco (o chef se preferite) alcuni dei quali son diventate vere e proprie star. La rivincita di un mestiere manuale, splendido ma di certo anche fisicamente faticoso, sul famoso (e oggi svalutato) pezzo di carta.  Forse la prima volta che qualcosa del genere accade in Italia.

Ma tutto questo clamore ha di certo un rovescio della medaglia. Molte scuole sono diventate costosissimi corsifici, dove anonimi allievi in batteria ripetono le tecniche mostrate in cucine costruite ad arte (e quindi non rispondenti al vero), come se quei mestoli fossero bacchette magiche e potessero tramutarli in pochi giorni in grandi professionisti.
Molte volte si perde l'anima dell'arte culinaria, troppe volte il sapere cucinare viene confuso con il sapere fare delle ricette.
Per noi dell'Università della Cucina Mediterranea non è così.

Diventare un cuoco non significa sapere cucinare un piatto, ma saper stare in cucina e anche fuori dalla cucina, nei mercati a scegliere i prodotti migliori, come nelle sale, a dare chiarimenti ai clienti più curiosi.
Per noi di UCMed insegnare a cucinare significa, soprattutto, piantare del buon seme, e dargli la possibilità di germinare e quindi diventare albero possente e che darà buoni frutti. In poche parole: la possibilità di diventare un buon cuoco, che forse, dopo anni di duro lavoro, potrà diventare un buono o un ottimo capo cuoco, un manager della cucina e un artista, uno chef.

All'Università della Cucina Mediterranea a Sorrento non abbiamo grandi numeri, e neanche piccoli numeri. Abbiamo solo individui, persone con le loro personalità, paure e passioni, ma soprattutto con le loro infinite potenzialità. Persone che devono anche apprendere come si sta in cucina, sviluppando la propria capacità a lavorare in gruppo. E, nel frattempo, studiare a fondo le origini dei prodotti, il sapere e la fatica che c'è dietro a ognuno di esso, il profumo della terra e del mare, le tecniche di lavorazione e di conservazione, e quindi sviluppare una propria identità.
Tutto questo lo facciamo presso le nostre aule all'Hotel Conca Park di Sorrento e soprattutto, presso la splendida cucina, una della più tecnologicamente avanzate del Sud Italia, capace di soddisfare gli appetiti di 300 clienti al giorno. In questo video, lo chef Cataldo Mascolo e l'aiuto Silvia Cella - due grandi professionisti, due perle rarissime - al lavoro con tre ottimi allievi UCMed. Buona visione.

Nessun commento: