venerdì 18 marzo 2011

LA RADIOATTIVITA' NEI PRODOTTI DI IMPORTAZIONE DAL GIAPPONE

Il grosso problema che sta colpendo il Giappone, non dovrebbe arrecare anni ai nostri consumi di frutta e verdura perché non se ne importa dal Giappone. Importiamo pesci in piccola quantità, ma in maggiore quantità semi di soya, alghe, topinambur (che sono dei tuberi come le patate ma bitozoluti), funghi secchi, qualche particolare condimento a base di spezie ad esempio il wasabi, poi orzo, il sesamo, il tè nero ed il tè verde e i fagioli azuki che da noi non si coltivano.

Bisognerà quindi stare ancora di più attenti quando si acquistano prodotti NON italiani, alla data in cui sono stati preparati, cioé PRECEDENTE all' 11 marzo, data in cui è iniziata la sciagura e quindi non alla data di scadenza.

Auguriamoci tutti che il fenomeno si riduca al massimo, entro breve tempo, e che quanto accaduto sia di avviso per quelli che non sanno o ignorano volutamente che il nostro è un Paese a notevole rischio sismico.

1 commento:

LA PIANTA DEL TE' ha detto...

Il Giappone non produce e quindi esporta tè nero ma soltanto tè verde, preghiamo di divulgare notizie certe e sicure. Sono un commerciante di tè e la produzione di tè in Giappone dista circa 1500 km dai luoghi interessati al rischio radioattività. Attualmente stiamo commercializzando tè raccolto nel 2010, stiamo aspettando notizie sicure da parte dei nostri fornitori in merito a questo rischio controllate dall'organo supremo della sanità europea, per il momento potete continuare ad acquistare tè verde giapponese a foglia intera nei negozi specializzati.