domenica 28 marzo 2010

LE POLPETTE CON LA CARNE RICICLATA DELLA "GENOVESE" DI IERI

Avevo promesso di spiegarvi il procedimento per ottenere delle ottime polpette fritte o al forno (ma fritte sono più buone), dalla carne con la quale avete preparato certamente una stupenda salsa genovese per condire dei mezzanelli o delle mezze penne.
Il pezzo di carne, a seguito dela prolungata cottura (in realtà la salsa genovese napoletana è uno stracotto con cipolle), avrà perso il suo peso originale e sara diminuita intorno ai 5/600 grammi.
Allora se avrete la bontà di seguirmi cerchiamo di effettuare al meglio questo recupero.

Ingredienti: carne di manzo già cotta circa gr 600; uova intere 2; pangrattato 6 cucchiai rasi; timo 1 rametto; rosmarino 1 rametto; origano 1 buon pizzico; formaggio parmigiano o grana grattugiato gr 150; aglio 1 spicchio; pancetta a cubetti gr 50; olio extra vergine d'oliva q.b. per friggere.

Procedimento: mettere nel frullatore la carne tagliata a pezzettoni, la pancetta a cubetti, le foglioline di timo e di rosmarino (non mettere i rametti che sono legnosi), l'aglio sbucciato e l'origano.
Ora mettere le carni tritate in una ciotola, aggiungere il formaggio, il pangrattato, le uova e impastare il tutto. Nel caso il composto fosse eccessivamente secco aggiungere appena un poco di latte, ma poco, mi raccomando!! Formare delle palline da cm 4 di diametro, schiacciarle ai lati ed ottenere delle polpette, possibilmente tutte uguali.
Poco prima di andare a tavola, mettere in una padellina alcuni cucchiai d'olio e su fuoco medio attendere che sia caldo. Quando è pronto calarvi dentro due o tre polpette per volta, dopo tre minuti rigirarle sull'altro lato e dopo altri tre minuti tirarle su con una schiumarola e adagiarle su carta da cucina. Tenerle al caldo fino al momento di portarle in tavola.

Variante :
A questa ricetta vi è una variante che rende più morbide le polpette ed anche più saporite! Al posto del pangrattato preparare in cinque minuti una besciamella dura, con burro gr 25, due cucchiai rasi di farina, latte fresco intero cc 150, sale un pizzico.
In una padellina mettere il burro e la farina, su fuoco dolce rigirare la farina nel burro fuso per un minuto, aggiungere un poco di latte ed il sale; rigirare ancora, il latte si asciuga e voi aggiungetene ancora un poco. Continuare così fino a finire il latte e quando la besciamella è abbastanza dura toglierla dal fuoco, rigirando ancora un minuto perchè il fondo del padellino è ancora caldo.
Allora dopo che avete tritato le carni e gli aromi, come sopra, aggiungere il formaggio, le uova e mescolare, quindi unirvi la besciamella e farla amalgamare al tutto, quindi formare le polpette e avanti così, o friggendole o mettendole su di una piastra appena oliata e poi nel forno per 15 minuti a 160°. (Comunque fritte sono sempre più buone, ma il fritto fa male e poi la casa puzza; invece quando sono al forno, profuma!!)

sabato 27 marzo 2010

MEZZANI CON SALSA ALLA GENOVESE . UNA SALSA CHE FA CONCORRENZA AL FAMOSO RAGU' NAPOLETANO

In realtà di "genovese" questa salsa non ha proprio nulla! La cucina della Liguria ha ben altre piacevolezze, ma sembra che una prima versione di questo condimento fu ideato a Napoli, un paio di secoli fa, da uno dei cuochi trasferiti qui al seguito di qualche nobile signore ligure, poi negli anni subì una serie di modifiche.
La mia è stata quella di non mettere tra gli ingredienti "sugna" e "lardo" di maiale. Mi sono limitato a della pancetta che sostituisce anche il "salame" , ancora più dannoso degli altri due ingredienti , a causa delle spezie forti e i conservanti contenuti.

Comunque cuocere una buona "genovese" è uno dei vanti delle famiglie napoletane, un pò simile alla gara delle "pastiere" in periodo di Pasqua. Chi la fa meglio in famiglia?



Quindi lo stesso avviene per la "genovese". A qualcuno viene più scura, ad altri più bruciacchiata, ma comunque tre sono gli ingredienti necessari: tante cipolle, un bel pezzo di carne di manzo e poi un paio di ore di tempo a disposizione.

Comunque alla fine i mezzani o le penne piccole - scolate ben al dente - fanno il loro trionfo a tavola quando arrivano fumanti coperti da questa meraviglia, guarnita sopra da un buon velo di parmigiano o grana grattugiato!

Quindi se ho stuzzicato la vostra curiosità, preparatela per i vostri commensali, poi la carne potrete o mangiarla affettandola subito dopo il primo, oppure potrete farne delle ottime polpettine, da friggere o cuocere al forno. Ve lo spiego subito dopo !!



Ingredienti: (per 4/6 persone) carne, primo taglio di manzo gr 750 (in un sol pezzo); cipolle gr 1250; carote 2; gambi di sedano 1; prezzemolo 1 ciuffetto tritato; concentrato di pomodoro (che non sia cinese!) 1 cucchiaio raso; vino bianco secco cc 250 (attenzione, da versare un poco per volta); pancetta a cubetti gr 150; olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai; burro gr 80.



Procedimento: mettere in una casseruola le verdure e gli aromi tritati grossolanamente.(Cioè metterli nel frullatore per pochi secondi). Affettare sottilmente tutte le cipolle (se non volete piangere mettetele nel frullatore dopo averle sbucciate) ed aggiungerle. Unire l'olio, la pancetta a cubetti (si compra già così, non affumicata), fare soffriggere a fuoco dolce per una decina di minuti con il coperchio, quindi mettervi dentro la carne in un pezzo unico, dopo averlo ben legato con la refe da cucina. Rigirarlo un paio di volte per farlo rololare su tutti i lati, quindi aggiungere un poco di vino, farlo evaporare e così andare avanti fino a finirlo tutto. Cuocere con il coperchio, dopo aver aggiunto un paio di bicchieri d'acqua ed il cucchiaio di concentrato di pomodoro, sempre a fuoco dolce.
Dopo 30 minuti circa, controllare se tutto il liquido è evaporato ed in questo caso aggiungere un altro bicchiere d'acqua e continuare la cottura per almeno 1 ora e 1/2, controllando sempre che non si asciughi troppo. Al termine, dopo un paio di ore, le cipolle dovrebbero essere ridotte a una crema ed allora, con un cucchiaino saggiate il sapore.

Non abbiamo messo sale fino ad ora perché la pancetta a cubetti è abbastanza salata, ma comunque controllate, secondo i vostri gusti. (E poi non dimentichiamo che in fine, sulla pasta, ci va il formaggio grattugiato che contiene altro sale!).

Mettere da parte la salsa fino al momento di servirla calda sopra abbondanti maccheroni scolati ben al dente e poi aspettate i commenti.

Fra pochi minuti vi dirò delle polpette da realizzare con il riciclo della carne, pazientate un poco !

domenica 21 marzo 2010

LO SFORMATO DI CAVOLFIORE: UN SIMPATICO PIATTO DI MEZZO, DI QUESTA STAGIONE

Il cavolfiore è un ortaggio ricco di sostanze benefiche per la salute e poi non dimentichiamo che
stiamo andando verso la fine dell'inverno ed il cavolfiore è una verdura della stagione fredda, quindi valido secondo la nostra filosofia di rispettare la stagionalità dei prodotti ed evitare, per quanto possibile, che i nostri ingredienti percorrano migliaia di chilometri prima di finire nella nostra cucina!

Quindi stufi ricette di di pollo, salsicce di maiale e proteine nobili del genere animale, rivolgiamo la nostra attenzione a qualcosa di diverso.

Ingredienti: (per 4/6 persone) cavolfiore 1 (da circa gr 800/1000); uova 3; burro gr 50; latte intero fresco cc 200; farina 3 cucchiai colmi; parmigiano o grana grattugiato gr 100; sale.

Procedimento: lavare sotto acqua corrente il cavolfiore, eliminare tutte le foglie e tagliare a pezzetti le effiorescenze bianche. Eliminare i pezzi troppo duri del torsolo centrale. Metterlo in una pentola con acqua e un poco di sale e farlo bollire per non più di cinque minuti, quindi scolarlo.
Preparare ora la besciamella mettendo in una pentolina il burro, la farina, mescolare un minuto sul fuoco dolce, quindi iniziare a aggiungere il latte un poco per volta, sempre mescolando, fino a che tutto il liquido non si sia assorbito.
Aggiungere un mezzo cucchiaino di sale ed il formaggio grattugiato e mescolare ancora.

Imburrare accuratamente una pirofila da forno, con il buco al centro.

Sbattere accuratamente le tre uova in una terrina e quando la besciamella si è raffreddata abbastanza, aggiungere prima i pezzetti di cavolfiore ormai freddi, quindi le uova sbattute e fare amalgamare il composto, mescolando lentamente.

Versare il tutto nella pirofila e adagiarla in un altro recipiente, un poco più grande, nel quale verserete un paio di dita di acqua, mettendo sul fondo un foglio di carta da cucina (in tal modo si eviteranno gli schizzi). Mettere in forno il tutto, a 180° per 40 minuti, cuocendo così a bagnomaria, senza mai aprire il forno, per evitare che con l'abbassamento della temperatura lo sformato rischi di smontarsi.

Tirare fuori dal forno la pirofila, distaccare con la punta di un coltellino il preparato dal bordo e capovolgerlo sul piatto di portata.

P.S. Per impreziosire la pietanza, potreste mettere dei pisellini finissimi cotti in umido, nel buco centrale.
Questi gli ingredienti necessari: pisellini finissimi surgelati gr 400 (1 confezione piccola); olio extra vergine d'oliva 3 cucchiai; cipolla gr 100 tagliata a velo; sale fino 1/2 cucchiaino oppure, al posto del sale, 1/3 di dado da brodo vegetale.
In una padellina mettere la cipolla tagliata a velo, l'olio, unirvi i pisellini ancora surgelati, il sale fino o il dado, (come preferite), mezzo bicchiere d'acqua e far cuocere con il coperchio per quindici minuti a fuoco dolce, poi togliere dal fuoco e tenere in caldo.

Quando avrete sformato il cavolfiore nel piatto di portata, riscaldare i pisellini e prima di portare in tavola versarli nel buco centrale.

E' un gradevole accostamento: il bianco del cavolfiore con il verde dei pisellini.

mercoledì 17 marzo 2010

ZUPPA PRIMAVERA : CLASSICA NEL PERIODO DELLE FAVE E DEI PISELLI FRESCHI

La preparazione della zuppa primavera, in penisola sorrentina, segnava la fine del cattivo tempo, preannunciato dallo schiudersi degli alberi di frutta in fiore: primi i mandorli, poi i peschi, gli albicocchi, i ciliegi, i pruni ed in ultimo pere e mele. Insomma tra la fine del mese di marzo e l'inizio di aprile, tutti i campi erano in fiore e riprendeva la vita, lasciandoci alle spalle le brutte giornate.

Per preparare questa zuppa era necessario nei tempi antichi, che i piselli fossero maturi e già disponibili nei negozi di frutta e verdura e che le fave seminate insieme a loro in inverno, fossero in vendita nei pomeriggi, su improvvisati carrettini sulle strade di periferia, dove il venditore richiamava l'attensione dei passanti gridando: "La fava fresca !"
Ancora oggi è possibile trovarle su alcune vie, a prezzi elevati quando sono ancora delle "primizie" e poi a prezzi più accessibili mano a mano che la produzione va crescendo.

Ma ritorniamo alla nostra zuppa primavera e vediamo quali sono gli ingredienti per questa delizia del palato.

Ingredienti: (per 4 persone) carciofi 4; fave fresche gr 1000 nel baccello (si ottengono circa gr 300 di prodotto netto) ; piselli freschi nel baccello gr 1000 (gr 300 netti) ; cipolline fresche gr 300 (2 mazzett1) ; patate gr 400; prezzemolo 1 ciuffo; pancetta a cubetti gr 100; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai; sale fino.

Procedimento: eliminare dai carciofi tutte le foglie dure e tagliare la loro parte superiore lasciando le parti più tenere. Tagliarli in otto piccoli spicchi, eliminare la peluria interna e metterli in una ciotola con dell'acqua acidulata con mezzo limone, oppure con un cucchiaio di farina mescolato dentro. Si eviterà così che si scuriscano mentre li preparate. (Con il mezzo limone già spremuto e utilizzato potrete eliminare il brutto colore scuro che immancabilmene si sarà formato sulle punte delle dita: sfregatele dentro e si sbiancheranno).
Sgranare le fave ed i piselli. Sbucciare le patate e tagliarle a piccoli tocchetti. Tagliare in quattro le cipolline ed eliminare la loro coda verde.
In una capace pentola mettere l'olio, la pancetta e su fuoco dolce farla sfriggere per cinque minuti; aggiungere le cipolline, le fave, i piselli, due bicchieri d'acqua calda, mettere su il coperchio e fare cuocere per altri dieci minuti. Aggiungere le patate a cubetti, i carciofi a spicchi, altri due bicchieri d'acqua calda, un cucchiaino di sale fino, rimestare, mettere su il coperchio, facendo cuocere per 30 minuti a fuoco dolce. Pochi minuti prima di portare la zuppa in tavola, tritare con le forbici il prezzemolo (ben lavato ed asciugato) ed aggiungerlo, rimestando.

Se avete in casa del pane un pò raffermo, tagliatelo a fette, poi a cubetti e mettetelo sulla piastra del forno, acceso a 100° per 10/15 minuti; andrà benissimo per accompagnare questa zuppa .
Altro piccolo suggerimento: se gradite una zuppa dal sapore un poco più marcato, unitevi, durante la cottura, un dado da brodo vegetale. Un poco di glutammato non sarà poi così tanto dannoso per il vostro organismo!

N.B. Nelle città dove è difficile reperire sie le fave che i piselli freschi, bisogna acquistarli surgelati . Sono diversi dai freschi, è vero, ma comprando ad esempio i "Pisellini del buongustaio", anche chiamati "finissimi" che sono piccoli e teneri, non avrete l'inconveniente che potrete invece riscontrare con i freschi: alcuni sono piccoli, altri sono delle "palle di cannone" e ovviamente cuociono in maniera diversa.

LE RICETTE CLASSICHE PER LA PASQUA CHE SI AVVICINA

E' UNA IMPORTANTE OCCASIONE DA NON PERDERE !! STUPITE I VOSTRI AMICI PREPARANDO PER LORO UNO DEI PIATTI PIU' CLASSICI QUI ELENCATI !!

Uno dei piatti più caratteristici, che funge sia da primo che da secondo è la LASAGNA NAPOLETANA, secondo la mia ricetta che contempla al suo interno anche i pisellini finissimi surgelati e cotti in umido con un poco di cipolla, olio, sale e niente più. La ricetta è stata inserita qui il 7 marzo 2008. Ve la consiglio in ogni occasione, sia pure lontani da Pasqua.



Poi vi sono le ZEPPOLE fritte o al forno (le fritte sono più buone ma fanno un pò male se ne mangiate tante) con la guarnizione di crema pasticciera ed un Top di un cucchiaino di confettura di amarene. La ricetta è stata inserita qui il 12 marzo 2008.



La PASTIERA con il grano già pronto (che ora trovate in tutti i supermercati) e la ricotta e tanti altri ingredienti, è un dolce classico che rappresenta la Primavera; i pasticcieri ora lo preparano in tutto l'anno, ma un tempo si preparava soltanto in questi giorni. La ricetta è stata inserita il 19 aprile 2008.



Il CASATIELLO rustico che è un misto formaggi, salami, affondati in un impasto del pane con strutto di maiale, sul quale fanno capolino delle uova divenute sode per l'effetto del calore. Un altro colpo al colesterolo, ma mangiandone soltanto un pezzetto non andrete di certo all'inferno.
Lo si mangia particolarmente il lunedì di Pasqua durante la scampagnata o la gita "fuori porta"
La ricetta è stata inserita il 17 marzo 2008.
(Sono ricordi dell'altro secolo!!)


In realtà erano i primi giorni del mio nuovo BLOG, e volevo da subito descrivervi i più importanti capolavori della nostra cucina. Forse , nel mio subconscio li avevo concentrati in un breve periodo, per accattivarmi la vostra simpatia ed il vostro intresse per il mio Blog .

Poi in realtà è stato così ed oggi, grazie a voi, siamo quasi a 33.000 visite !! Buona Pasqua e ben venga la primavera, siamo un pò stufi di freddo, vento e pioggia!!

ANCORA AUGURI

Sergio Corbino

martedì 16 marzo 2010

MEZZE PENNE CON BROCCOLI NERI MARZAIOLI SALTATI IN PADELLA

Premetto che è sempre consigliabile utilizzare nella preparazione di pietanze le verdure o i prodotti di stagione e possibilmente a chilometri zero, cioè coltivati nelle vicinanze di dove si risiede. Ritengo cioè una grande sciocchezza utilizzare asparagi del Perù e del Brasile,
uva in pieno inverno che viene dal Chile e così via. E' chiaro che le banane non le possiamo coltivare per problemi connessi con il clima (tranne qualche raro caso in Calabria e Sicilia) e quindi siamo obbligati ad acquistarle di importazione, ma tanta altra frutta ed ortaggi che vengono da paesi davvero lontani non si dovrebbero comprare, prescindendo dal problema economico.

Ma veniamo allora al mio primo piatto, inventato sul momento ieri, quando è venuto a pranzo a casa mia, senza un grande preavviso, un ospite che non vedevo da tempo.
Avevo in casa dei broccoli neri (non sono broccoli di rape, hanno le foglie lanceolate, un poco spesse) appena scottati in acqua salata.
Mi è venuta allora l'ispirazione di utilizzarli per preparare un primo piatto, quindi seguite le mie istruzioni e poi sperimentatelo anche voi.

Ingredienti: (per 4 persone) broccoli neri 2 fascetti; mezze penne gr 500; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai; aglio 1 spicchio; cipolla gr 50; alici salate 6 filetti; peperoncino forte 1 pezzetti (se gradito); sale.

Procedimento: scottare in acqua salata per 5 minuti i broccoli dopo aver eliminato le foglie ed i rametti più duri, quindi tagliarli in più pezzi con le forbici. Mettere in un'ampia padella (dovrà poi contenere anche tutte le mezze penne) l'olio, la cipolla tagliata a velo, l'aglio in due pezzi e dopo 5 minuti di fuoco dolce aggiungervi i broccoli, farli saltare in padella rigirandoli per 5 minuti, poi aggiungere i filetti di alici salate, stemperandoli con una forchetta. Se gradito aggiungere il peperoncino ed eliminare i pezzi di aglio. Tenere la padella da parte.
Pochi minuti prima di andare a tavola, mettere a bollire l'acqua con il sale, calarvi le mezze penne, scolarle accuratamente quando sono al dente e passarle nella padella con i broccoli neri. Su fuoco forte rimestare la pasta per 5 minuti, quindi trasferirla in un piatto di portata e servirla subito. Fare attenzione al peperoncino forte.

domenica 14 marzo 2010

INVOLTINI DI CAVOLO-VERZA AL POMODORO AL FORNO

Siamo ancora in inverno, periodo freddo in cui il cavolo-verza, comunemente chiamato "verzo", cresce nel freddo ed anche perfino sotto la neve. E' quindi una verdura che non viene da lontano, così rispettiamo il consumo di prodotti quasi a zero chilometri e realizziamo una pietanza poco costosa e gradevole al palato, quando la carne della farcitura si sposa con il sapore dolciastro delle foglie di cavolo ammorbidite dalla salsa di pomodoro che le circonda.
E' insomma tutta una poesia!!

Ingredienti: (per 4/6 persone) cavolo-verza 1; carne di manzo tritata gr 250; salsiccie fresche di maiale 2 (circa gr 250); mortadella a fette sottili gr 100; burro gr 50; pomodoro pelato o a pezzettoni gr 400 (1 scatola); formaggio grana o parmigiano grattugiato gr 100; uova 2; latte fresco intero cc 150; pangrattato 9 cucchiai colmi; aglio 2 spicchi; cipolla gr 100; olio extra vergine d'oliva 3 cucchiai; prezzemolo 1 ciuffo; sale fino.

Procedimento: eliminare due o tre foglie esterne del cavolo perché troppo dure. Staccare dal torsolo le altre foglie, lavarle accuratamente, scottarle per 5 minuti in acqua bollente e salata, quindi metterle su di un canovaccio ad asciugare.
Mettere nel bicchiere del frullatore le fette di mortadella, un solo spicchio d'aglio, la cipolla, il prezzemolo, metà del latte e tritare per un minuto il tutto. Trasferire quindi il frullato in una terrina, nella quale bisogna aggiungere la carne tritata, la carne della salsiccia dopo aver eliminato il budello, il pangrattato, il formaggio grattugiato, le uova (sgusciate) e mescolare accuratamente con le mani per omogeneizzare il composto.
In una pentolina (o in una padellina) mettere l'olio, il rimanente spicchio d'aglio, un pizzico di sale fino, il contenuto della scatola di pomodoro e fare cuocere per 15 minuti a fuoco medio; al termine eliminare l'aglio. Oliare accuratamente una pirofila da forno, che poi porterete in tavola per servire ai commensali il vostro capolavoro.
Torniamo al composto: formare con le mani una specie di salsicciotto (proporzionarlo alle dimensioni delle foglie) e avvolgerlo in una foglia di cavolo, quindi depositarlo nella pirofila. Ripetere l'operazione, rispettando possibilmente le dimensioni del precedente e adagiarlo al suo fianco. Andare così avanti fino a terminare tutto il ripieno, sperando che contemporaneamente vi siano anche finite tutte le foglie.
Versare sugli involtini, a cucchiaiate, tutta la salsa di pomodoro.
Una mezz'ora prima di andare a tavola accendere il forno a 180°/200° ed infilarvi dentro la pirofila. Spegnere il forno trascorsi 35/40 minuti, lasciare al caldo gli involtini fino al momento di servirli .

Un semplice contorno potrebbe essere una purea di patate, aggiungendo del latte fresco intero e del burro al prodotto PFANNI, (leggere le istruzioni riportate sulla confezione per le quantità) pronto velocemente in pochi minuti di cottura.
La verdura è già intorno alla carne!

mercoledì 10 marzo 2010

LA FONDAZIONE DELLA CITTA' DEL LIBRO ORGANIZZA LA 5a EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO "BANCARELLA DELLA CUCINA"

Questa volta non vi scrivo di ricette, ma di un interessante premio letterario, ormai giunto alla quinta edizione, che premia gli scritti che abbiano per tema la cucina.
Possono concorrere al Premio romanzi, saggi e manuali di argomento gastronomico, di autore italiano e straniero.
Nel caso qualcuno di voi fosse interessato a saperne di più, potete scrivere al segretario del premio, Giovanni Tarantola alla seguente e-mail: giannitarantola@libero.it , il quale vi invierà copia del regolamento per partecipare.
Grazie per l'attenzione !! sergio corbino

martedì 9 marzo 2010

TORTA DI PERE E UVETTA SULTANINA PER IL THE' DELLE AMICHE ALLE CINQUE DEL POMERIGGIO!

E' un titolo un pò accattivante, da rotocalco che potete trovare nella sala di attesa del dentista o dal parrucchiere, ma se non volete offrirla alle vostre amiche e la preparate per i vostri bambini o per chi volete voi , va bene lo stesso. Siamo ora in presenza di una gran quantità di pere conservate dall'autunno scorso nei magazzini frigoriferi a temperatura ed umidità controllata e quindi perché non profittare di una simile occasione per far mangiare della frutta ai vostri cari.
E poi la torta si mantiene umida e gradevole anche dopo un paio di giorni.
Comunque oggi mi è venuta la voglia di questo dolce e io ve lo illustro, poi avendo visto in frigo delle pere me lo preparo e ne mangerò un pò con gli amici, non con il thè ma con un bicchierino di vino passito o di Marsala. Se ne volete anche voi venite a trovarmi!

Ingredienti: (per 6 persone) pere 5; uvetta sultanina gr 100; farina gr 350; burro gr 100; zucchero gr 250; uova 6; lievito per dolci 1 bustina; latte intero cc 100; sale fino un pizzico.

Procedimento: mettere a rinvenire l'uvetta in una tazza di acqua calda. In una ciotola ampia mettere i tuorli con lo zucchero e montarli con una frusta a mano per 5 minuti. Aggiungere un poco per volta il burro dopo averlo fatto fondere in un tegamino, continuando sempre a rigirare con la frusta il composto. Aggiungere il latte freddo e la farina con la bustina di lievito. Mescolare ancora fino ad amalgamare il tutto.
Lavare le pere, eliminare buccia e torsoli, tagliarle a sottili fettine ed aggiungerle mano a mano al composto evitando così che si anneriscano a contatto con l'aria. Sgocciolare l'uvetta, asciugarla e passarla in un piatto nel quale avrete messo un cucchiaio di farina. Agitare il piatto facendolo roteare su se stesso per far infarinare ogni chicco d'uvetta. (L'uvetta così infarinata NON dovrebbe - come invece accade spesso - precipitare sul fondo della torta).

Montare gli albumi a neve ferma ed aggiungerli al composto, mescolando lentamente da sotto in sopra. Aggiungere in ultimo l'uvetta, mescolare ancora una volta delicatamente e versare tutto il composto in uno stampo con chiusura a cerniera (per favorire la sformatura a cottura ultimata) già in precedenza imburrato ed infarinato.(capovolgerlo per far cadere la farina in eccesso, prima di versarvi dentro il composto, mi raccomando!)
Mettere lo stampo in forno a 180° per 35/40 minuti, poi sformare la torta e mangiarla tiepida o fredda.

CUCINA PER SINGLE: COSTOLETTA DI MAIALE MARINATA NEL LATTE

E' una pietanza per single - non vi ho dimenticati - che in una sera della scorsa settimana ( mia moglie era andata a Roma per lavoro), ho voluto un pò inventare e sperimentare su di me, perché lei non ama particolarmente la carne di maiale.
Ero già a conoscenza che l'acido lattico, (che ovviamente si trova nel latte,) potesse ammobidire le carni ed allora ho pensato che siccome le costolette di maiale sono molto asciutte e di scarso sapore nella parte lontana dall'osso, mettere una costoletta spessa cm 2 nel latte qualche ora prima di cuocerla, forse sarebbe servito ad ammorbidirla ed insaporirla.

Se qualcuno di voi non era già a conoscenza dell'acido lattico ed è scettico su quanto asserisco, allora può subito fare la prova: basta lasciare qualche goccia di latte su di un marmo e dopo un paio di ore lo trova segnato e corroso come se ci fosse stato poggiato sopra un limone aperto o qualche goccia di quella bibita (nata negli USA) gassata, scura e dolciastra che i ragazzi amano tanto!
Anzi, ora che ci penso, se non fosse così dolce potrei rifare l'esperimento e forse dopo due ore troverei la costoletta del tutto cotta e ammorbidita, senza bisogno di metterla sul fuoco!

Ma torniamo a noi. Volete allora provare? Io la ho mangiata tutto solo, era buona, tenera e saporita: sopra ci avevo messo un pizzico di peperoncino forte con i semini ancora più forti ed un rametto di rosmarino!

Ingredienti: per una persona: costoletta di maiale con l'osso gr 200/250; olio extra vergine d'oliva 2 cucchiai colmi; qualche fogliolina di rosmarino e di timo; un pizzico abbondante di peperoncino forte con i semi; 1/2 cucchiaino di sale fino; latte intero fresco cc 150.

Procedimento: almeno due ore prima di cucinarla, mettere la costoletta di maiale in un piatto fondo, salarla sui due lati e coprirla con il latte. Poichè il suo peso specifico è inferiore a quello del latte, galleggerà sul liquido ed allora dovrete rigirarla un paio di volte nel corso della marinatura, per far sì che i due lati possano essere ben impregnati.
Quando sarete pronti a mangiarla perché sufficientemente affamati, mettere la costoletta in una capiente padellina, con tutto il latte. Unirvi le foglioline di rosmarino, di timo ed il peperoncino forte. Far cuocere per 10 minuti, rigirandola un paio di volte, facendo così evaporare buona parte del liquido. A questo punto aggiungere l'olio, ancora un pizzico di sale e fare cuocere cinque minuti per lato a fuoco sostenuto. Togliere la pietanza dalla padella e versare carne e fondo di cottura in un piatto, quindi mangiarla, utilizzando almeno un paio di fette di pane per non lasciare il gustoso condimento nel piatto. L'osso va al cane che sta pazientemente aspettando, se (il cane) è di notevoli dimensioni (non l'osso ovviamente), altrimenti gettatelo via (qui mi riferisco invece all'osso)!

Provatela e fatemi sapere se vi è piaciuta.

giovedì 4 marzo 2010

SPIEDINI CON BRACIOLETTE DI CARNE ALLA GRIGLIA

INNANZITUTTO DEVO SCUSARMI CON I MIEI LETTORI PER LA MIA ASSENZA DAL BLOG PER UNA DECINA DI GIORNI , ma la società telefonica che qui non nomino, credo abbia avuto dei problemi nelle centrali elettroniche e mi ha lasciato per alcuni giorni senza la linea ADSL.
Ho dovuto fare ripetute telefonate, con grande pazienza perché colloquiare con un centralino automatico senza operatore, ascoltando la stessa musichetta balorda per minuti e minuti che contribuisce a farti perdere la testa, non è cosa facile, ed alla fine ti arrendi e dopo aver atteso a lungo rinunci, e poi telefoni quando ti è passata la arrabbiatura, il giorno seguente.
Comunque ora tutto è a posto e posso rimettere le dita sulla tastiera, quindi veniamo a noi.

Vi propongo una bracioletta di manzo o di vitello, un poco diversa dal solito, ma molto semplice a farsi. Se avete una piccola griglia con il carbone vegetale in luogo aperto va bene; se non la avete va anche bene il grill del forno e poi le braciolette cuociono in pochi minuti, sono appetitose e amate particolarmente dai bambini.

Ingredienti: (per 4 persone) fettine sottili ed uguali di vitello o di manzo gr 600; pangrattato 4 cucchiai; formaggio provolone semipiccante gr 150 grattugiato; aglio 1 spicchio; rosmarino 1 rametto; timo 1 rametto; olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai; sale fino 1 cucchiaino; spiedini di legno; pane un poco raffermo 4/6 fette spesse.

Procedimento: eliminare dal bordo delle fettine, gli eventuali nervetti che con il calore tenderebbero a deformare lo spiedino. Tagliarle tutte delle stesse dimensioni. In una ciotolina mettere l'olio, il sale, le foglioline del rosmarino e del timo tagliuzzate, il pangrattato,
lo spicchio d'aglio ridotto a poltiglia, mescolare bene il tutto ed aggiungere il formaggio grattugiato con la grattugia dal lato dei fori grandi. (Per capirci quello usato per preparare la mela grattugiata ai neonati. Se non avete neonati in casa, informatevi dai vicini!)
Tagliare ora il pane duro a fette spesse due dita, eliminare la buccia e dopo aver visto le dimensioni delle braciolette, tagliare ogni fetta in due o tre pezzi per lungo. (Dovrete infatti poi infilarle ai due lati di ogni bracioletta, bloccandole con due spiedini)
Con un pennello da cucina ungere con l'olio e gli aromi l'interno delle fettine, mettere all'interno un cucchiaino di ripieno e richiudere la bracioletta arrotolandola.
Realizzare tutte le braciolette perché così avrete una chiara idea di quanto pane dovrete preparare. Come già detto, un pezzetto va davanti ed un altro dietro, fissato con due spiedini.

Quindi posizionare tutti gli spiedini sul piatto del forno, con il pennello ungere con il rimanente condimento aromatizzato anche il pane sui due lati e tenerli da parte.

Quando sarete prossimi per andare a tavola, accendere il grill del forno, introdurre nel forno il piatto nel punto più alto, far cuocere per 5 minuti, quindi tirare fuori il piatto dal forno con il guanto, rigirare sull'alto lato gli spiedini cambiando però le loro posizioni, rimetterlo dentro e cuocere altri 5 minuti. (Il cambio della posizione è necessario perchè in alcune zone il grill cuoce di più ed in altre di meno).

Se non vi siete fino ad ora scottati le mani, con l'aiuto di una pinza (o di due forchette) sistemare gli spiedini sul piatto di portata e servirli subito ben caldi.

Come contorno si consiglia un'insalata mista con: finocchio, ravanelli, rucola, lattuga romana, condita con sale, olio ed aceto. In alternativa : spinaci crudi (ben lavati sotto acqua corrente ed asciugati con un strofinaccio o con carta da cucina), sottili scaglie di grana o parmigiano, (realizzati con l'altro lato della grattugia) qualche gheriglio di noce spezzettato, con appena su un pò d'olio, aceto e sale.

Il pepe non lo metto mai, lo avrete notato !!

P.S. Qualche lettore mi ha chiesto : a cosa serve il pangratto in un impasto? Serve a catturare e trattenere il condimento e poi a restituirlo alla pietanza conferendo gli aromi in lui imprigionati. Altrimento l'olio sfuggerebbe via nel piatto del forno ed all'interno della bracioletta non resterebbe più niente!