giovedì 26 marzo 2009

I PANZAROTTI DI MARIAGRAZIA DI MASSA LUBRENSE

Sono un ottimo appetizer, da accompagnare ad un buon bicchiere di vino bianco freddo o ad un rosso a temperatura ambiente. La ricetta riservatissima mi è stata data a patto che nessuno la vedesse, quindi copiatela ad occhi chiusi !

Ingredienti per 24 pezzi: per l'esterno: farina gr 300; lievito di birra gr 15; sale un pizzico; burro gr 50; olio per friggere q.b.(io preferisco usare l'olio d'oliva extra vergine). Per il ripieno: ricotta gr 150; salame napoletano a fette gr 100; grana o parmigiano grattugiato gr 50; 1 uovo.

Procedimento: In una ciotola sciogliere il lievito con tre cucchiai di acqua tiepida, unire il sale, il burro, la farina, ed aggiungere, se necessario, ancora un cucchiaio o due di acqua. Impastare il tutto, e poi coprire con un panno pulito la ciotola, tenendola in luogo tiepido e fare lievitare per almeno tre ore. Riprendere ora la pasta, lavorarla per un paio di minuti e dividerla in due parti uguali. Con il mattarello o con la macchina per fare i tagliolini, se vi è in casa (di solito è uno dei più frequenti regali di nozze), tirare due sfoglie uguali e sottili. Pensare ora al ripieno: Tagliare a sottili striscioline le fette di salame e dividerle in due; in una ciotola unire insieme la ricotta, l'uovo, il formaggio grattugiato ed i pezzettini di salame, mescolando. Con due cucchiaini disporre su di una sfoglia 24 mucchietti uguali di impasto. Adagiare sopra l'altra sfoglia e con la rotella dentata tagliare i panzarotti, saldando contemporaneamente i bordi. Mettere l'olio in una padellina e quando sul fuoco medio inizia a sfrigolare, immergere un poco alla volta i panzarotti, rigirandoli una volta, togliendoli quando si sono imbionditi, facendoli scolare su carta da cucina. Serviteli ancora tiepidi !

martedì 24 marzo 2009

UNA PARTICOLARE RICETTA RICHIESTAMI: IL LIQUORE PRODOTTO CON LE BUCCE DEI LIMONI

Un gruppo di amiche toscane mi ha richiesto la ricetta del liquore che si estrae dalle bucce dei limoni, spesso generalmente chiamato "limoncello" , "limonello", "limoncillo", "limoncello", e così via.

Il liquore originale dovrebbe essere realizzato con limoni coltivati nella penisola sorrentina o sulla costiera amalfitana, dove la presenza dell'aria di mare e talvolta della salsedine giunge a rendere salate le bucce. Ma la cosa più importante da ricercare, sono dei limoni che non abbiano subìto delle continue e ripetute irrorazioni di pesticidi, insetticidi e di altre diaboliche sostanze venefiche.

Il limone non trattato , che bisogna ricercare, deve essere fresco cioè raccolto da poco tempo, può anche presentare una buccia irregolare, bitorzoluta, con pidocchi ben radicati sulla pelle esterna, possibilmente ancora con il picciuolo attaccato vicino. Ottimo, va benissimo per il nostro scopo. Se vi sono ancora i pidocchi, che sono simili a delle piccole apostrofi nere sulla pelle gialla, vuol dire che i frutti di recente non hanno subìto trattamenti, e quindi acquistateli senza grande timore. Bisogna evitare quelli contenuti nella reticella, che vendono di solito nella grande distribuzione, perchè avranno di già fatto un migliaio di chilometri e sopportato la lontananza dalla pianta da una decina di giorni.
E poi questi limoni li troverete molto probabilmente lucidati con la paraffina dopo essere stati lavati e trattati, per non perdere peso durante il lungo viaggio.

Quindi i frutti da voi scelti vanno lavati accuratamente, con uno spazzolino del tipo usato per le unghie, senza danneggiare la buccia, usando del sapone neutro e quindi accuratamente sciacquati in acqua corrente fredda. Poi vanno eliminati tutti i pidocchi con grande pazienza, con uno stecchino e lavati di nuovo.

Per ottenere circa un litro di liquore sono necessari: Una bottiglia di vetro verde o scuro con un tappo a tenuta. Si sa che l'alcool è volatile, quindi se sfiorisce vi trovate nella bottiglia, dopo qualche mese uno sciroppo dolce e giallo!
Ad esempio per conservarlo, dopo che sarà pronto, una o due bottiglie di wiskey o di cognac, con la chiusura stagna andranno benissimo.

Ingredienti: la buccia di 10 limoni, senza alcuna traccia di polpa acida ; alcool puro cc 500; zucchero gr 500; acqua cc 500.
Procedimento: Lavare i limoni, come già spiegato in precedenza, con un affilato coltellino tagliare tutte le bucce accuratamente e metterle nel contenitore di vetro. Versarvi dentro l'alcol puro e chiudere bene, tenendo il contenitore al buio. Dopo 15/20 giorni riscaldate l'acqua, versatevi dentro lo zucchero, rimestate e fate raffreddare lo sciroppo. Quando si è raffreddato bene unitelo all'alcol, eliminando le bucce e chiudere bene i contenitori.

Il limoncello è pronto da bere, saggiatelo, ma andateci piano perché ha una gradazione molto forte, circa 40°. L'auto fatela guidare da un amico astemio !

Sergio

P.S. Vi sono in commercio alcuni tipi di liquore di limone falso, cioè non fatto con le bucce ma con aromi artificiali e con coloranti. Aprite gli occhi e fatevelo da voi, perché questo liquore falso può farvi bruciare lo stomaco per qualche ora, altro che digerire!

IL FALSO IN TAVOLA . UN IMPORTANTE LIBRO DELL'ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA

In questi giorni l'ultimo libro della "collana di cultura gastronomica" edito dall'Accademia Italiana della Cucina con la fattiva collaborazione del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute - N.A.S. (Nucleo anti sofisticazioni), sta facendo molto parlare di se. L'argomento è sulle bocche di tutti, anzi direi che interessa particolarmente le bocche di tutti, amanti della buona cucina, buongustai e persone che vogliono salvaguardare il proprio organismo, facendo particolare attenzione alle sofisticazioni che spesso ci circondano.

Ma quali sono le insidie più frequenti nelle quali corriamo il rischio di incappare? Sono dietro ogni prodotto alimentare: Olio di semi venduto per olio d'oliva extra vergine, con l'aggiunta di un pò di colorante alla clorofilla; panettoni falsi, confezionati in contenitori di cartone falsi non più usati dall'azienda da anni e riciclati.
E poi le maggiori truffe sono riscontrate nei mercati generali ortofrutticoli ed ittici: agrumi provenienti da altri Paesi d'oltremare, spacciati come calabresi o siciliani; il famoso pomodoro cinese illecitamente immesso in Italia con etichetta falsa ed ottenuto dalla lavorazione di prodotti non adatti al consumo umano; "novellame" di pesce cinese venduto come "bianchetto " nostrano; pompelmi provenienti dal Sud Africa, trattati in superficie con prodotti tossici; prodotti contenenti il "sudan 1" (vedi nota 1) vietato dall''Unione Europea perchè ritenuto cancerogeno e dannoso per la salute.
E poi formaggi, salumi,oli e vini a marchio Dop,Igp, Doc, non certificati dagli organismi di controllo.
Anche i prodotti di agricoltura biologica sono oggetto di frode per mancata conformità documentale nei confronti degli organismmi di controllo, perchè tra l'altro i prodotti BIO sono venduti a prezzi maggiorati rispetto ai normali prodotti.

Inoltre tra le contraffazioni più diffuse che sono state scoperte vi sono: sostituzione di sigilli e bolli riguardanti l'anno di produzione; origine e provenienza spacciate come "produzione propria" invece che da industria convenzionale; presenza di ingredienti vietati, come additivi chimici o contraffatti; frodi sul peso; prodotti destinati al consumo animale venduti per l'alimentazione umana; animali macellati e non registrati, privi di marchi di riconoscimento; alimenti abusivamente congelati e venduti come freschi; false dichiarazioni circa la data di confezionamento, e tante altre.

L'importante è tenere sempre gli occhi ben aperti quando si effettuano gli acquisti e se avete qualche dubbio su di un prodotto sceglietene un altro di un'altra marca, oppure evitate di comprarlo.
Ricordatevi che quando siete alla Cassa del negozio e pagate con una banconota, il cassiere osserva bene ciò che gli avete consegnato e magari lo passa anche sotto il rivelatore a Luce di Wood, per controllare che non sia contraffatta. Voi pagate quindi con moneta buona e perciò esigete e siate certi che vi stiano vendendo dei prodotti altrettanto buoni!

Sergio
(Nota 1) Il "Sudan 1 " è un colorante di origine indiana, ottenuto dall'essiccazione e quindi dalla macinatura di un particolare peperoncino rosso, non ammesso al consumo dall'Unione Europea, che viene clandestinamente inserito nelle miscele di spezie e condimenti.
Consumato anche in Italia e scoperto a seguito di ispezioni in molti salumifici. E' una specie di "paprika" che può trovarsi nei sughi pronti piccanti, nei quali vi sia del pomodoro, del peperone, e poi nei salami forti, nei "pesti" rossi.
Abbiamo già tanta paura per l'ambiente inquinato che ci circonda! La diossina è dietro ogni colonna di fumo di un copertone d'auto bruciato nei campi, e noi siamo così matti da mangiare un prodotto che già sappiamo sia cancerogeno? Facciamone a meno. Comprate dal verdumaio dei peperoncini rossi, forti, ma interi e fatevi da voi l'olio forte. Tutt'al più se ne mettete troppo nella minestra vi potrà bruciare per un pò la lingua !

lunedì 23 marzo 2009

CUCINA PER SINGLE N°9 - PENNETTE ALLA BESCIAMELLA CON FORMAGGIO

Ma certo, anche per una sola porzione possiamo preparare qualcosa di diverso, pur abbastanza semplice: le pennette alla besciamella. Nel tempo in cui si cuocerà la pasta, cioè le pennette e se non le avete in dispensa vanno bene le farfalle, le linguine, i vermicelli. Seguitemi ed imparerte come sia semplice preparare la salsa besciamella, una delle primarie salse molto usate in cucina.
E' ovviamente una pietanza senza pomodoro, bianca tanto per cambiare colore e sapore.

Ingredienti: Pasta: linguine, o farfalle, o pennette, o altro gr 100; farina un cucchiaio colmo; burro gr 30 (si dice una noce); sale fino 1/2 cucchiaino; latte intero cc 250; formaggio grattugiato grana o parmigiano 2 cucchiai colmi.
Procedimento: in una padella mettere il burro, subito dopo la farina ed il sale, mescolare con mestolo di legno su fuoco dolce, facendo tostare per un minuto la farina che si imbibirà di burro. Intanto mettere sul fuoco la pentola con l'acqua per la pasta con il sale. Ritorniamo alla besciamella: vi sono due scuole di pensiero. La prima che io non seguo: mettere tutto il latte nella padella e rimestare con mestolo di legno fino a quando la salsa non si sia rappresa.
La seconda, che io consiglio è la seguente: vi trovate davanti una padella con dentro una piccola palla di farina e burro, su fuoco dolce. Allora versare un poco di latte, farlo assorbire mescolando sempre, con mestolo di legno; le particelle che compongono la farina, a contatto del liquido cominciano ad assorbirlo ed a gonfiarsi, quindi nel giro di un minuto tutto il latte è stato assorbito, la salsa diviene bianca, ed allora versare un altro poco di latte, e ripetere l'operazione, fino a finirlo tutto, ed allora togliere subito la padella dal fuoco continuando a rimestare velocemente, perchè il fondo della padella è ancora caldo e continua a cuocere e quindi ad asciugare troppo la salsa. Mettere ora la pasta nell'acqua salata bollente, toglierla al dente, scolarla e passarla subito in padella, ancora quasi gocciolante. Rimestare, aggiungere il formaggio grattuggiato e passare il tutto nel vostro piatto fondo. Mangiatela ancora tiepida. Quando lo racconterete saranno in molti ad invidiare la vostra bravura !

Vi suggerisco una piccola variante: Se per caso vi trovaste in frigo un paio di fettine di salmone affumicato, o due fettine di prosciutto cotto, che non sapete come utilizzare, potreste tagliarle con le forbici a listarelle, metterle in padella con la besciamella e quindi condire come già detto la pasta. Il salmone o il prosciutto cotto vanno benissimo con il formaggio, quindi non abbiate timore di inquinare il piatto, forse riuscirà un poco più salato del normale!

Buon appetito ed a presto!
Sergio.

Noto che i miei lettori sono molto pigri o timidi, (non ritengo che non siano capaci) nel mettere dei commenti in calce alle mie ricette. Se volete potrete inviarmi i vostri commenti ed eventuali vostre richieste al mio indirizzo email che è il seguente: sergiocorbino@gmail.com
Non mettete le vostre foto, così non potrò notare se sarete arrossiti in volto nel mandarmi la vostra mail !

domenica 22 marzo 2009

CUCINA PER SINGLE N° 8 - TUBETTINI AI FAGIOLI E POMODORO

Non mi venite a dire che un paio di giorni fa abbiamo cucinato pasta e fagioli cannellini, lo so bene, ma ho pensato a questa semplice e veloce ricetta per recuperare un paio di cose che avete già nel frigo e poi non è economico dimenticarle per troppo tempo.
Allora sappiamo che in frigo vi è un residuo di pomodori pelati, una metà del barattolo di fagioli già frullati, la pasta dovrebbe gia esserci in dispensa, e se non avete i tubettini utilizzate le farfalle, o delle linguine spezzate o quello che trovate.
Vi ricordo che è sempre meglio conservare del cibo in un barattolo di vetro con il coperchio o di resine plastiche adatte a contenere cibo: così non cederà i suoi aromi né verrà inquinato da altri odori, piuttosto che usare una lattina metallica o di alluminio.

Ingredienti: Pancetta tesa affettata sottile gr 50; fagioli cannellini gr 200; pomodori pelati gr 200; olio extra vergine d'oliva 1/2 cucchiaio; formaggio grattugiato grana o parmigiano 2 cucchiai; sale fino 1/2 cucchiaino; maccheroni tubettini gr 100 o altro tipo disponibile; aglio 1 spicchio.
Procedimento: In una pentolina mettere l'olio, le fette di pancetta tagliate a striscioline con le forbici, farle un poco imbiondire per un paio di minuti su fuoco dolce, aggiungere lo spicchio d'aglio tagliato in due, i pomodori pelati con il sugo, il 1/2 cucchiaino di sale fino, i fagioli e cuocere a fuoco medio rimestando un paio di volte. Dopo 10 minuti aggiungervi una tazza di acqua calda e la pasta. Fare riprendere il bollore, aggiungere se necessaria un'altra tazza d'acqua
e dopo circa 10 minuti saggiare il grado di cottura e se da voi ritenuto sufficiente togliere dal fuoco. Eliminare i pezzi di aglio, versare il tutto nel piatto fondo e spolverare sopra il formaggio grattugiato.
Se lo gradite aggiungere qualche goccia di olio forte al peperoncino e mescolare. Il pepe può fare molto più male ! Io non lo consiglio quasi mai!

Sergio

venerdì 20 marzo 2009

CUCINA PER SINGLE N°7 = RISOTTO AI FUNGHI

Il mio discorso continua sulla stessa lunghezza d'onda: perché si deve rinunciare ad un buon risotto, soltanto perché si é soli? Anzi bisogna trattarsi bene, perché poi a lungo andare, se la fama di saper cucinare in maniera sopraffina arriva alle orecchie di qualche amico o amica, potrebbe essere una valida esca per pescare qualche nuova amicizia o un buon rapporto: ma sempre ognuno a casa sua! Almeno si comincia così, poi essendo già vaccinati, si va avanti con grande prudenza, cioè i piedi di piombo! Ma allora abbiate fiducia nei miei insegnamenti e
seguitemi!

Sconsiglio sempre le buste pronte, già precotte, sia di maccheroni che di risotti, non me ne vogliano i produttori, ma lasciamole proprio ai casi disperati e scansafatiche, che così dimostrano di non volersi molto bene !
Esaltatori di sapidità, glutammato monosodico, inosinato disodico e granilato disodico............... sono sostanze contenute in queste buste dove tutto è pronto. Lasciamole lì, insieme al riso parboiled (vuol dire precotto sotto pressione a vapore), adatto a chi vuole le cose semplici a prescindere poi dal sapore di gomma masticante. Ma i gusti son gusti e c'è a chi piace e chi invece vuole dedicare qualche minuto di più al proprio cibo. E poi è anche una maniera di distrarsi, anzi direi di divertirsi, non dimentichiamolo!

Ed allora vogliamo iniziare, perché l'appetito comincia a farsi sentire. Anzi voglio a questo momento darvi un consiglio: quando siete vicini al momento del pasto, è necessario masticare accuratamente un paio di carote fresche, ben lavate. Poi magari un mezzo finocchio, o qualche gambo di sedano. Mettere nello stomaco delle verdure che contengono molta acqua e cellulosa, eviterà che quando vi sederete a tavola, dinnanzi alla vostra pietanza ben curata e coccolata dalle vostre mani, non la spazzarete via in due veloci bocconi.
Ricordate di fare piccoli bocconi, masticati a lungo per ingannare un poco lo stomaco.

Risotto ai funghi porcini secchi
Ingredienti: Riso Arborio Superfino gr 100 (acquistare un pacco da kg 1 e conservarlo ben chiuso in frigo); sale fino 1/2 cucchiaino; vino bianco secco 1/2 bicchiere; cipolla gr 50; burro gr 30; olio extra vergine d'oliva 1 cucchiaio colmo; funghi porcini secchi gr 15 (una bustina contiene gr 30, usarne una metà, l'altra parte metterla ben chiusa in freezer. La temperatura bassa ve li farà durare anche sei mesi impedendo così che possano svilupparsi parassiti all'interno); formaggio grattugiato parmigiano o grana gr 50.
Un ultima raccomandazione prima di iniziare la cottura di un qualsiasi piatto, mettere tutti gli ingredienti in vista, pronti, senza dover poi impazzire per trovare qualcosa che avete dimenticato!

Procedimento: In una pentolina mettere dell'acqua bollente e tenerla in caldo; la userete man mano che il riso la assorbirà. In una tazzina con acqua calda mettere i funghi secchi a rinvenire. In una padella di medie dimensioni, antiaderente mettere la cipolla tagliata a velo (vuol dire a fettine molto sottili) con il cucchiaio d'olio e farla imbiondire a fuoco dolce (molto basso). Dopo due o tre minuti aggiungere il riso, mescolare con un mestolo di legno, per due minuti (vuol dire tostare il riso) , quindi aggiungere il mezzo bicchiere di vino, farlo evaporare, quindi versare due bicchieri d'acqua calda, aggiungere il sale, mescolare ogni tanto e cuocere a fiamma media. Se l'acqua comincia ad asciugarsi aggiungerne ancora. Dopo 10 minuti circa, (siete a metà cottura) aggiungere i funghi secchi con la loro acqua, evitando di versare il fondo della tazza che probabilmente conterrà un poco di terriccio. Continuare la cottura per altri otto minuti, controllando sempre che non si asciughi troppo e rimestando.
I veri maestri del risotto non lo cuociono in pentola ma in padella !
Saggiare sotto i denti un chicco intorno ai 18/20 minuti dall'inizio, e se vi sembra cotto al punto giusto, togliere dal fuoco la padella, aggiungere velocemente il burro ed il formaggio, continuare a rimestare e versare nel piatto fondo, non perdendo neanche un chicco.
Sedetevi e gustatelo. E poi fatemi sapere se vi è piaciuto ! Aspetto il vostro commento!

Sergio

giovedì 19 marzo 2009

CUCINA PER SINGLE N°6 = UNA BUONA PASTA & FAGIOLI

Non è detto che un singolo commensale non possa prepararsi una buona pasta e fagioli cannellini, perché figuriamoci - qualcuno potrebbe obiettare - cucinarla poi per una persona sola !
Ed invece io voglio dimostrare a questi scettici proprio il contrario, in 10 minuti di lavoro.
Esistono degli ottimo legumi già lessati in barattolo, senza alcun conservante che possa poi procurarvi bruciori allo stomaco. Un barattolo o uno scatolo di latta contiene gr 400, di cui prodotto sgocciolato per gr 250 e gr 150 di liquido di governo, che sarebbe poi il liquido nel quale sono stati cotti a puntino.
Un paio di post fa vi avevo raccomandato di acquistare un piccolo robot, valido per sminuzzare ogni cosa: dal formaggio al pane secco, ai fagioli lessati, alla maionese (comprata già fatta) con il tonno sott'olio e dei sottaceti per preparare una salsa per accompagnare del pesce lesso.
Non dimentichiamo che i legumi sono le proteine vegetali che hanno sfamato per secoli le generazioni dei nostri nonni. E' chiaro che costoro poi non si sono sviluppati in altezza come dei vikinghi, abituati a mangiare tutti i giorni le proteine nobili della carne, ma comunque sono ben sopravvisuti! Quindi non dimenticate che una porzione di pasta e fagioli o di pasta e ceci o di pasta e lenticchie è più che sufficiente, in aggiunta ad un frutto, a soddisfare un individuo che lavora a tavolino. (Se dovesse poi zappare un campo di patate le quantità sarebbero ovviamente da rivedere.)

Ingredienti: Vermicelli spezzati gr 100; scatola di fagioli cannellini 1/2 contenuto: gr 200; olio extra vergine d'oliva 2 cucchiai; sale fino 1/2 cucchiaino; acqua calda 1 ciotolina; aglio 1 spicchio.
Procedimento: Spezzare i vermicelli in piccoli pezzi e tenerli da parte. Aprire la scatola di fagioli, mettere il contenuto nel bicchiere del robot, frullare il tutto per 1 minuto e rimetterne una metà in un barattolo di vetro con il coperchio, in frigo. Li mangerete cucinati in maniera diversa tra un paio di giorni, vi dirò io come fare.
Mettere l'altra metà in una pentolina, aggiungere l'aglio sbucciato e tagliato in due, cc 200 di acqua calda, il sale fino, fare riscaldare e su fuoco medio aggiungere i vermicelli spezzati, quando il liquido bolle. Cuocere per il tempo previsto sulla confezione, circa 8/10 minuti, aggiungendo un altro poco di acqua calda se necessario. Quando la pasta è cotta al dente, togliere la pentolina dal fuoco e versare il contenuto nel piatto fondo. Gettare via l'aglio ed aggiungere l'olio a crudo, mescolare e - se gradito -aggiungere un paio di gocce di olio con il peperoncino forte.

Sergio

mercoledì 18 marzo 2009

CUCINA PER SINGLE N° 5 = LlNGUINE AL TONNO & POMODORO

Vi ricordo sempre di leggere la scadenza e la composizione di ogni prodotto che acquistate. Ad esempio il tonno sott'olio contiene un olio che penso sia meglio eliminare quando aprite la scatoletta: vi è scritto olio d'oliva, ma con molta probabilità è olio ottenuto dalla sansa che è il residuo di ciò che resta dalla spremitura e dalla frantumazione dell'osso.
Leggete cosa mi accadde: Un giorno notai nel cortile di un frantoio oleario un grande cumulo, direi una piccola montagna di una sostanza che sembrava un misto di sabbia e terriccio. Vicino operava una pala caricatrice gommata, con la quale erano riempiti i cassoni dei camion che poi andavano via. Incuriosito chiesi ad un autista cosa fosse e lui mi rispose: è la sansa, la portiamo in raffineria dove poi con delle sostanze chimiche, estraggono l'olio e quello che resta viene bruciato nelle fornaci.
Da allora ho sempre gettato via l'olio delle scatolette.

Ed ecco perché vi è una grande differenza di prezzo tra l'olio extra vergine d'oliva e quello semplice, magari prodotto da olive raccolte da terra, con acidità elevata ( chiamato il ph ) e poi corretta chimicamente.
E mentre possiamo fidarci abbastanza dell'olio extra vergine prodotto da olive nazionali che sono state irrorate con sostanze permesse dalla legge, noi ignoriamo quali diabolici trattamenti e quali e quanti pesticidi vengono irrorati sulle olive prodotte in altri Paesi del bacino mediterraneo dove i controlli non esistono quasi del tutto. E pensate che poi queste olive quasi sempre sono spacciate per italiane !!

Sappiate che al porto di Genova attraccano ogni giorno delle navi cisterna che trasportano olio d'oliva prodotto a basso prezzo nei Paesi del Mediterraneo. Viene ovviamente sbarcato e va a finire in qualche stabilimento dove viene rettificato, miscelato con una minima parte di olio extra vergine italiano, quindi spacciato come olio nostro, forse venduto per corrispondenza con corrieri che portano i pacchi a domicilio. Mi meraviglio che i NAS non siano ancora riusciti a scoprirlo, o forse non hanno ancora delle leggi valide con le quali possono inchiodare al muro questi truffaldini!

Quindi ancora di più bisogna controllare che sull'etichetta della bottiglia vi sia scritto "olio extra vergine d'oliva prodotto con olive di produzione italiana" .

Ma ritorniamo alla nostra ricetta. Quindi in una scatoletta di tonno all'olio d'oliva, ad esempio di gr 80, troviamo il 30% cioè gr 24 di olio d'oliva ed i restanti gr 56 di tonno, sufficiente per condire una buona porzione di linguine.

Ingredienti: Linguine gr 150/100; pomodori pelati una metà scatola: (una scatola da gr 400 contiene pelati per gr 240 ed il resto gr 160 è salsa di pomodoro, cioè il residuo della lavorazione un pò annacquato, ma non è dannoso!); aglio 1 spicchio; tonno sott'olio una scatoletta da gr 80 (gettare via l'olio) ; olio extra vergine d'oliva 2 cucchiai buoni; sale fino; origano un pizzico abbondante.
Procedimento: Nella padella mettere l'aglio sbucciato e tagliato in due pezzi, l'olio extra vergine d'oliva, i pomodori e cuocere a fuoco dolce per 10 minuti. Aggiungere un pizzico di sale, il pizzico d'origano (se non vi risulta indigesto), il tonno sbriciolato con una forchetta, mescolare e dopo un minuto togliere dal fuoco e gettare via i pezzi d'aglio.
Poco prima di andare a tavola mettere sul fuoco la pentola con l'acqua ed il sale, quando bolle calare dentro le linguine, aspettare che siano cotte al dente, quindi scolarle, passarle in padella che è di nuovo sul fuoco, e farle affezionare alla salsa cuocendo un paio di minuti, rimestandole a fuoco forte, quindi versarle nel piatto e mangiarle lentamente, assaporandole come se vi trovaste in quel momento non dinnanzi al televisore, ma in riva al mare sulla costiera amalfitana!

Sergio

N.B. Mi si passi il termine affezionare, in questo frangente da me spesso utilizzato, che vuol significare che il condimento diventa un tutt'uno con il maccherone grazie alla elevata temperatura della padella: vi è una bella differenza tra condire le linguine con una salsa sia pure ben calda, che passarla a fuoco forte in padella per un paio di minuti!

CUCINA PER SINGLE N° 4 = FARFALLE O PICCOLE PENNE ALLA MELANZANA

E' una pietanza abbastanza sostanziosa che vale come primo e secondo. Questa volta dovrete dedicare qualche minuto in più alla preparazione, ma poi sarete compensati dalla bontà del risultato finale.
Ingredienti: Melanzana 1; farfalle o piccole penne gr. 150/100; fiordilatte o mozzarella gr 100; formaggio grana o parmigiano grattugiato gr 50; pomodorini freschi 3; (se non disponete di pomodorini freschi aprite un barattolo di pelati, prelevatene 2 ed il resto mettetelo in un conten itore di vetro chiuso nel frigo: un vecchio barattolo di marmellata andrà benissimo); aglio 1 spicchio; olio extra vergine d'oliva q.b. per friggere la melanzana.
Procedimento: Tagliare a sottili rondelle (mi raccomando di uguale spessore: mm 3) la melanzana dopo averla lavata e asciugata. (E' del tutto inutile metterla a spurgare sotto sale, perché ormai da anni le modifiche operate sul suo gene hanno eliminato l'amaro dalla polpa). Mettere un poco d'olio in una padella e friggere le rondelle a fuoco medio, rigirandole una volta e mettendole mano a mano che si imbiondiscono in un piatto fondo. Finita questa operazione, nello stesso olio rimasto mettere il pomodoro tagliuzzato finemente e l'aglio sbucciato e tagliato in tre parti, un pizzico di sale fino, e cuocere su fuoco medio per 5 minuti. Intanto ridurre a dadini il fiordilatte o la mozzarella ed aggiungerla alle melanzane già fritte. Mettere la pentola (acqua litri 2) con acqua salata (un cucchiaino abbondante) sul fuoco e quando bolle aggiungere la pasta. Scolare quando è al dente, rimettere sul fuoco il padellino, eliminare l'aglio ed aggiungere in padella la pasta, rigirandola e cuocendo un paio di minuti su fuoco forte. Togliere dal fuoco la padella e versare la pasta cocente sulla mozzarella e sulle rondelle di melanzana, mescolare ancora, spruzzare sopra il formaggio già grattugiato, sedersi comodamente e mangiare lentamente questa delizia, senza ingozzarsi: due o tre farfalle per volta, una rondella di melanzana e qualche tocchetto di formaggio fresco.

Fare attenzione a non raccontarlo agli amici perché verrebbero a mangiare da voi anche senza essere invitati ! Quindi se non potete evitarlo aumentare le dosi degli ingredienti !
Sergio

sabato 14 marzo 2009

CUCINA PER SINGLE N° 3 = TAGLIATELLE ALL'UOVO AL VELOCE CONDIMENTO

E' bene che un "single" o una "single", conservi in frigo un minimo di ingredienti con i quali può organizzare un pasto senza dover ogni volta precipitarsi nel negozio di alimentari all'ultimo momento, magari trovandosi in rilassanti ciabatte e pigiama !

Innanzitutto vorrei chiarire ancora una volta che se mi accingo a scrivere "un single", intendo riferirmi a persone appartenenti ai diversi sessi.

Nel presentare ieri l'altro, il mio libro "Le avventure di un cuoco galante"" una signora mi ha fatto notare che secondo lei intendevo riferirmi soltanto ad un cuoco maschio e non ad una cuoca di sesso femminile. E così ho dovuto chiarire che il racconto andava bene per tutti i sessi.

Per poter vivere in maniera un poco più comoda, ritengo che per un single sia necessario acquistare delle piccole attrezzature che possono rendere meno gravoso preparare alcuna pietanze. Una grattugia per formaggio oppure un piccolo robot, il quale trita e sminuzza anche formaggio, pane secco con il quale si ottiene il pangrattato, necessario per delle cotolette o delle polpette di carne , e poi del tonno in scatola o in barattolo, della pasta di acciughe, della crema di olive nere in vasetto, un barattolo di maionese, barattoli di pomodori pelati o polpa di pomodoro, un piccolo assortimento di maccheroni, un pacco di riso, del caffè macinato, dello zucchero, un paio di barattoli di marmellata buona, olio d'oliva extra vergine (se ne consumerà poco e quindi è inutile economizzare nello scegliere la marca) , delle sottilette di formaggio, un panetto di burro, una confezione di uova fresche. Una raccomandazione: nel fare i vari acquisti bisogna sempre leggere le date di scadenza. Di solito sugli scaffali, proprio in prima fila gli esperti mettono i prodotti con scadenza a breve. Quindi allungate le mani e prendete quelli delle file interne!

Vi descrivo ora un semplicissimo piatto di veloce esecuzione, ma anche se mangiate da soli, non eccedete mai nel riempirvi lo stomaco. Nel caso doveste consumare soltanto una pietanza potete quindi cuocere gr 150 al posto di gr 100. Poi andrà benissimo un arancia ed una mela o una banana!
Ed allora stasera prepariamo delle Tagliatelle all'uovo con un semplice e veloce condimento, seguitemi !
Ingredienti: Tagliatelle all'uovo gr 150; burro una noce gr 25/30, (o un cucchiaio di olio), pasta di acciughe 4 centimetri, (è molto salata), un cucchiaio di pasta di olive nere.
Procedimento: Lessare in acqua poco salata le tagliatelle. Nel frattempo mettere nella fondina il burro, (o l'olio), la pasta di acciughe, la crema di olive, e mescolare il condimento insieme. Quando le tagliatelle sono cotte scolarle e trasferirle nella fondina, mescolarle bene e quindi....... buon appetito.

Al prossimo appuntamento
Sergio

sabato 7 marzo 2009

ANCORA UNA CONFERMA SUL PERICOLO DEL PESCE CRUDO: IL PERIODICO ALTROCONSUMO CONFERMA I RISCHI DA ME EVIDENZIATI !

Avevo già ampiamente accennato ai rischi connessi alla moda del mangiare il pesce crudo.
Il terribile parassita ANISAKIS è sempre in agguato. Una ulteriore conferema ci viene dal numero di marzo del periodico ALTROCONSUMO, sempre a fianco e a tutela del consumatore.
E scrive testualmente: I ristoratori giapponesi non fanno prevenzione come dovrebbero. Infatti la legge (il regolamento Europeo 853/2004) prevede che i pesci consumati crudi debbano essere lasciati nel congelatore per almeno 24 ore a una temperatura di meno -24°.
Il congelamento, così come il calore della cottura, uccide i parassiti."
Soltanto 3 dei 19 ristoranti giapponesi inclusi in questa inchiesta, condotta limitatamente alle città di Roma e Milano, osserva le regole.
Ma la stessa minaccia vale anche per un piatto nostrano: le alici marinate!
Quindi mangiare tanto pesce è importante, perché contiene tante proteine nobili e gli acidi grassi Omega 3 che contrastano l'accumulo di colesterolo nel sangue, ma è necessario cuocerlo o volendo mangiarlo crudo bisogna essere certi che sia stato precedentemente surgelato.
I 16 ristoranti Jap non in regola sono stati denunciati al Ministero del Lavoro.

sergio

mercoledì 4 marzo 2009

RICETTA PER SINGLE N° 2 = DUE UOVA IN PURGATORIO oppure "SCRAMBLED" ALL'AMERICANA

Se non avete tempo o voglia di maccheroni, ricordatevi che in frigo avete ancora della salsa di pomodoro pronta, della sera prima. Le uova non devono mai mancare, non hanno un costo elevato e possono risolvere una cena, basta non eccedere per limitare i guai del colesterolo, a non più di due/tre per settimana.
Ed allora andiamo avanti con questo semplicissimo e veloce piatto.

Ingredienti: Salsa di pomodoro (che contiene anche il condimento) già in casa; uova fresche 2; un pizzico di sale fino e niente più, soltanto del pane o dei crakers.
Procedimento: In un padellino antiaderente versare la salsa, metterlo su fuoco medio e quando sfrigola aprirvi dentro le due uova, romperle con una forchetta rimestando delicatamente per non danneggiare la vernice del fondo, sopra va il pizzico di sale e dopo un minuto di cottura spegnere. Trasferire nel piatto le uova ed accompagnarle con del pane. Tutto qui, ma a questo punto non mi chiedete perché si chiamano in purgatorio !

Nel caso la salsa fosse stata già da voi utilizzata come condimento, ripiegate sulle uova "scrambled" (cioè strapazzate) all'americana.
In questo caso ci vogliono soltanto :

Ingredienti: uova 2; una noce di burro (gr 20) o un cucchiaio di olio extra vergine d'oliva; latte intero una tazzina da caffé; un pizzico di sale. E poi il pane o i grissini o crakers.
Procedimento: Nel solito tegamino antiaderente mettere il burro (o l'olio) ed il latte con il pizzico di sale, e su fuoco dolce farlo riscaldare, dopo un minuto aprirvi dentro le uova, rimestare con la forchetta e renderle strapazzate (questo vuol dire scramled); dopo due minuti toglierle dal fuoco, trasferirle nel piatto ed accompagnarle con il pane.

In realtà negli USA per colazione, come condimento mettono in padella delle fette di "bacon affumicato" (la nostra pancetta tesa) e le soffriggono, mettendo ancora più in crisi il colesterolo. L'olio extra vergine d'oliva da loro è un vero lusso. Ricordo ancora ora che in Danimarca cinquanta anni fa, quando chiesi dell'olio d'oliva mi mandarono in Farmacia: lo vendevano in bottigline da cc 50.

Buon appetito ed a presto, aspetto le vostre richieste.
sergio

martedì 3 marzo 2009

SEMPRE DEDICATO AI SINGLE !

Il giorno 16 febbraio ho qui pubblicato una prima lezione di cucina abbastanza veloce per SINGLE, dei semplici maccheroni alla salsa di pomodoro. Quindi se fate scorrere un poco il cursore in discesa, andate a dare un'occhiata ; è un mio tentativo per rendere un poco meno gravoso il dover mangiare da soli, guardando un muro o nella migliore delle ipotesi, avendo di fronte non una persona amica, ma lo schermo televisivo!

Continuerò così, ancorpiù se sarò suffragato dai vostri commenti e da consigli in merito, descrivendo delle ricette in maniera elementare, forse un poco troppo semplicistica, ma quando ci si avvicina ad una nuova disciplina è bene che tutti comprendano, anche se una minoranza di essi potrà annoiarsi!

Ma vedrete che alla fine tutti avremo imparato qualcosa di più: innanzitutto a voler più bene al prossimo, ancorpiù ai meno fortunati, ed i più saputelli ed esperti avranno forse appreso qualche nuova ricetta, o qualche piccolo trucco del mestiere.

Grazie per l'attenzione e potrete comunicare con me anche tramite il mio email
sergiocorbino@gmail.com

sergio

domenica 1 marzo 2009

Il "cuoco galante" trionfa a la Feltrinelli e ci riprova da Loffredo







Era tanto tempo che mi ripromettevo di raccontare come era andata la presentazione del mio ultimo libro "Le avventure di un cuoco galante" il 15 gennaio scorso. Alle ore 18 in punto, nella sala eravamo in tanti, oltre un centinaio, molti seduti perfino sugli scalini, ad ascoltare le parole di Santa di Salvo, Capo Redattore de "Il Mattino", poi quelle di Germana Militerni Nardone, Delegata dell'Accademia Italiana della Cucina per le Isole e Campi Flegrei, di Mario Rovinello dell'Editrice Scientifica Italiana, ed infine del grande chef Alfonso Iaccarino e della moglie Lidia, che da sempre lo affianca in tutti i suoi progetti.
Con la scusa di magnificare Otto - il cuoco galante -mi avevano insomma messo in mezzo, preso da più lati, ma nonostante tutto, da "vecchia pantegana" sono riuscito a destreggiarmi ed a rispondere a tono alle loro domande. Insomma una presentazione ben riuscita, divertente, con tanti interventi del pubblico.

Con l'occasione di questo post ringrazio tutti gli intervenuti non avendo potuto farlo allora di persona.
L'unica nota negativa: i miscredenti di Feltrinelli, forse non avvezzi a simili successi, avevano in magazzino soltanto poche decine di volumi, e così molti amici hanno dovuto andarsene senza aver potuto acquistare il libro.
Visto quindi il successo, ho voluto replicare a Napoli il giorno 12 marzo alle ore 18, nella sala della libreria Loffredo in Via Kerbaker al Vomero, dove aspetto gli appassionati di gastronomia che non hanno avuto la possibilità di intervenire alla presentazione di gennaio.
In tale occasione sarò affiancato da Germana Militerni Nardone, da Mario Rovinello, da Isa Contaldi Iodice e da Tommaso Esposito , direttore del Museo di Pulcinella di Acerra, quindi vi aspetto in tanti.
sergio






LASAGNA BIANCA AI CARCIOFI

Proprio un anno fa, verso la fine di febbraio, avevo descritto una pietanza classica per il periodo pre-pasquale, LA LASAGNA NAPOLETANA. Nel caso foste interessati potrete andare indietro nei vecchi POST e trovarla. Invece io vi propongo oggi una lasagna diversa, senza il colore rosso del pomodoro, ma con i carciofi, perchè questo è il periodo in cui vi è un'abbondanza di questo stupendo prodotto delle nostre terre.
Vi descrivo gli ingredienti, al solito per 4/6 persone:

Ingredienti: Lasagna di grano duro (cioè non all'uovo e precotta) gr 400; cipolla gr 100; carciofi 6; farina 6 cucchiai rasi; burro gr 60; olio extra verginene d'oliva 6 cucchiai; latte intero cc 1500; grana o parmigiano grattugiato gr 200; fontina gr 200, ridotta a sottili scaglie; sale.
Procedimento: Lavare i carciofi, eliminare le foglie esterne dure e tagliare per 4 cm le punte. Tagliare in due i carciofi , eliminare la peluria interna ed affettarli sottilmente . Tagliare a velo la cipolla, metterla in un tegame con l'olio ed aggiungere i carciofi affettati. Cuocere su fuoco dolce con il coperchio per 10 minuti, aggiustare di sale e togliere dal fuoco. Preparare ora la besciamella . In una pentolina mettere il burro e la farina e su fuoco dolce farla tostare per un minuto rimestando, quindi aggiungere un poco di latte , farlo assorbire dalla farina e quindi aggiungerne ancora e così di seguito, fino a consumarlo tutto, ottenendo una salsa non densa. Aggiustare di sale. Togliere dal fuoco.
Lessare ora le lasagne in acqua salata , scolarle al dente e metterle su di un canovaccio (pulito) Imburrare una pirofila da forno che poi porterete in tavola . Stendere sul fondo un primo strato di lasagne, senza sovrapporle, sopra distribuire un paio di mestolini di besciamella, quindi spargervi un paio di cucchiai di formaggio grattugiato, dei pezzetti di fontina, dei carciofi e così via, fino a finire, guarnendo l'ultimo strato con la besciamella. Quando siete pronti per andare a tavola mettere la lasagna in forno a 180° per 20 minuti e servirla ben calda.