sabato 28 novembre 2009

COPPE DI CREMA ALLA BANANA

E' un dessert semplice, di facile esecuzione, gradevole e molto nutriente, quindi se avete un bambino inappetente, una sola coppa può anche servire da cena. Se siete in dieta stretta assaggiatene soltanto un paio di cucchiaini, oppure mangiatela tutta ma con gli occhi chiusi, così lo stomaco non se ne accorgerà!

Ingredienti: (per 6 persone) banane mature 6; uova 6 (i soli tuorli); zucchero gr 180; farina gr 60; zucchero vanigliato 1 bustina; latte fresco intero cc 500; limone 1 (la buccia intera) sale fino 1 pizzico.

Procedimento: Lavare accuratamente con lo spazzolino il limone, asciugarlo e tagliare via la buccia senza intaccare gli spicchi interni. (Una sola goccia di "acido ascorbico" potrebbe fare immediatamente inacidire tutto il latte).

Mettere in una pentola il latte con la buccia del limone e fargli prendere un bollo, quindi togliere dal fuoco. In una pentola con il manico, comoda da mantenere, mettere lo zucchero, i soli tuorli d'uovo, lo zucchero vanigliato, il pizzico di sale, lavorare con le fruste per 5 minuti e poi fare incorporare un poco per volta la farina lavorando con un mestolo di legno ancora 2 minuti. Eliminare la buccia del limone, mettere la pentola su fuoco dolce ed incorporare un poco per volta il latte, cuocendo il composto senza smettere di rimestare, fino a che non inizi ad addensarsi e smettere quando si raggiunge la densità voluta.

Sbucciare le banane. Tagliarne tre a sottili rondelle ed aggiungerle alla crema ancora bollente mescolando velocemente per farle incorporare. Distribuire ora equamente la crema in sei coppe e sopra ricoprirle con delle rondelle ricavate dalle rimanenti tre banane. Guarnire le coppe con un cucchiaino di confettura di fragole o ciliege o amarene (che certamente avrete in casa), insomma con qualcosa di colore rosso purché non sia un ravanello o una rapa rossa!!

Mettere in frigo le coppe almeno due ore prima di servirle.

CONOSCETE LA DIFFERENZA TRA "ORTAGGI" E "VERDURE"??

Ortaggi e verdure sono la stessa cosa? La parola ortaggio definisce tutti i prodotti dell'orto. La parola verdura, invece, è un termine gastronomico e nutrizionale che indica le parti della pianta utilizzate nell'alimentazione.
A seconda della parte della pianta usata in cucina, gli ortaggi si dividono in : ortaggi da frutto (cetriolo, zucchino, zucca, peperone, melanzana, pomodoro), da fiore (carciofo, broccolo, asparago) , da seme (legumi), da foglie (lattuga, radicchio, indivia, borragine, spinacio,cavolo, bieta), da fusto (sedano, finocchio, cardo), da radice (ravanello, carota, barbabietola, rapa), da tubero (patata, topinambur) e da bulbo ( cipolla, aglio, porro, scalogno).

E' vero che non si finisce mai di imparare qualcosa di nuovo !!

LA MARMELLATA DI ARANCIA ( mia ricetta particolare garantita)

Come promesso, vi scrivo come fare una buona e genuina marmellata d'arancia, in maniera abbastanza semplice e veloce.

Ingredienti: arancie gr 2000;(sono da preferire i frutti che hanno la foglia con il picciuolo perché in tal modo non possono essere stati passati in un bagno di paraffina, come invece avviene per le arancie che devono essere conservate nei frigo-depositi, per non far loro perdere peso e consistenza); zucchero gr 700/800 per chilo: ( a secondo se sono abbastanza dolci o meno) .
Procedimento: Lavare accuratamente i barattoli nei quali conserverete la marmellata, controllare che i coperchi chiudano perfettamente, ed asciugarli . Eliminare le foglie, lavare le arancie strofinando la buccia con lo spazzolino e sciacquare più volte. Ora sbucciare le arancie, mettendo da parte gli spicchi interni. Tagliare con un affilato coltellino le buccie a sottili striscioline anche irregolari (alla julienne) e metterle in una pentola, tutte insieme. Aggiungere tanta acqua e sul fuoco farle bollire per 5/6 minuti rimestando. Passare la pentola sotto l'acqua fredda corrente e poi metterle in un colapasta e sciacquare ancora una volta, facendole scolare per bene. Pesarle e segnare il peso che sarà aggiunto a quello degli spicchi interni. Tagliuzzare ora gli spicchi e mettere il tutto in una capace pentola, quindi aggiungere lo zucchero in proporzione (vedere ingredienti) e cuocere a fuoco medio per 2 ore circa, rimestando ogni tanto.
Quando buona parte del liquido è evaporata, mettere un poco di liquido tra le dita e vedere se fila leggermente. Ciò significa che lo zucchero comincia caramellarsi, quindi è cotta. Togliere dal fuoco e riempire i barattoli fin sull'orlo, facendola appena traboccare. Quindi tenendo con uno strofinaccio il barattolo (che è bollente) mettere su il copechio e chiudere saldamente. Passare sotto l'acqua fredda e capovolgere il barattolo sul piano da lavoro. Continuare fino a finire.
Quando il composto si sarà raffreddato, formerà all'interno del barattolo il vuoto, ed il coperchio risulterà un poco convesso all'interno.

Nel caso voleste conservarla per molto tempo, dovreste mettere tutti i barattoli in un recipente di alluminio, riempirlo d'acqua e metterlo in forno per 30 minuti a 140/150° a cuocere a bagnomaria. (Trattamento di Appertizzazione o sterilizzazione)
La elevata temperatura, oltre i 100° farà morire eventuali germi presenti nell'atmosfera del barattolo. E' molto importante però che la chiusura sia ermetica.
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Una piccola variante in aggiunta: se disponete di qualche limone, lavarlo sempre con lo spazzolino, sbucciarlo e poi tagliuzzare le buccie in maniera molto più sottile rispetto a quelle dell'arancia ed aggiungerle senza bollirle alla marmellata che cuoce. La marmellata acquisterà un aroma più particolare e gradevole. Migliorerà anche la vostra digestione.

venerdì 27 novembre 2009

MESSAGGIO AI NUOVI LETTORI CHE FORSE NON HANNO VISIONATO LE PAGINE DEI MESI PRECEDENTI

I miei lettori stanno crescendo di giorno in giorno con progressione geometrica e per tale motivo ringrazio tutti quelli che con "il passa parola" hanno contribuito alla diffusione del mio blog !!
E' ormai diventato un appuntamento a cui non so più rinunciare. Mi dovrò assentare la settimana prossima per alcuni giorni, per una serie di incontri di lavoro, e non so ancora se troverò la maniera di farmi lo stesso vivo sulla tastiera.
Volevo però ricordare ai nuovi lettori, che nei mesi scorsi ho spesso trattato ricette adatte ai "single" , per permettere loro di mangiare non solo panini o "quattro salti in padella" , cosa tristissima invero. Quindi dico a costoro di andare nelle pagine precedenti, e cercare qualcosa di adatto al loro stato d'animo.
Consoliamoci con il cibo, senza esagerare, e poi quando si spargerà la voce che sapete preparare un buon piatto, sia di maccheroni che di risotto che di altro, gli amici verranno fuori come funghi.

Ho un fratello che fin da piccolo suonando il pianoforte e l'organo elettronico, ha sempre avuto intorno uno stuolo di amici. Ancora adesso che vive in un paesino dell'Abruzzo di 350 anime con la sua compagna ed il suo cane, è sempre circondato da amici. Ecco, cucinare porta quasi sempre allo stesso risultato, si è molto richiesti, e quindi si socializza in fretta. E in cucina sono bravi sia gli uomini che le donne. Nei miei corsi di cucina una volta ho avuto tra i miei migliori allievi un capitano "uomo" di marina, originario di Novara, alto cm 195, il quale era imbarcato su di un sommergibile.
Ora vi saluto , è quasi mezzanotte! Domani vi scrivo la ricetta per fare la marmellata di arance. Solo se è di agrumi si può chiamare marmellata; per l'altra frutta si deve chiamare confettura !!.

LINGUINE AI CALAMARETTI IN SALSA ROSATA

E' una pietanza di tutti i tempi perchè oggi i calamaretti si trovano tutto l'anno, euro più euro meno, a secondo della generosità del mare. E poi se non riuscite a trovarli freschi una volta fate l'esperimento con quelli congelati. Ma è importante che non siano grandi. Più piccoli sono e meglio riesce il piatto, che è poi quasi un primo e secondo insieme !

Ingredienti: (per 6 persone) linguine (o vermicelli) gr 600; calamaretti gr 1000; vino bianco secco 1 bicchiere (cc 100); aglio 3 spicchi; polpa di pomodoro o pelato gr 150; olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai; dado da brodo (al sapore di mare) 1; burro gr 50; sale .

Procedimento: Lavare sotto acqua corrente i calamari, aprire la sacca per eliminare sabbia, interiora e sfortunati pesciolini che spesso stanno lì in attesa di essere digeriti. NON togliere la pelle (come fanno sempre i pescivendoli sbagliando) perché è quella parte che da sapore al piatto. Eliminare la bocca a becco, gli occhi, il fegato ed il resto. Sul tagliere con un buon coltello affilato e con una buona forbice ridurre tutte le parti a piccoli pezzetti, (cm 2 x 2) perché così il calamaro cuocerà meglio e in tempo più breve. In una padella mettere metà dell'olio, 2 spicchi d'aglio, farli imbiondire a fuoco medio, togliere dal fuoco (altrimenti schizza su tutta la cucina) e aggiungervi i calamaretti a pezzetti, quindi farli rosolare a fuoco medio rimestando delicatamente per due minuti. Aggiungere il dado sbriciolato ed il vino, cuocere ancora per 5 minuti facendolo evaporare, togliere dal fuoco la padella e gettare via l'aglio. In un'altra padella (di dimensioni tali da poter poi accogliere la pasta appena cotta), mettere il resto dell'olio, il terzo spicchio d'aglio, un cucchiaino raso di sale ed il pomodoro, sia a pezzetoni che pelato. Fare cuocere a fuoco medio per 10 minuti, rimestando. Gettare via il terzo spicchio d'aglio. Unire adesso i calamaretti al pomodoro, mescolare e tenere da parte al caldo. (In frigo se pensate di mangiarli dopo tante ore!)
Quando sarete pronti per andare a tavola, lessare in abbondante acqua salata la pasta, scolarla ben al dente, versarla subito in padella, aggiungere il burro a pezzetti, mettere su fuoco forte e rimestare per tre minuti. Portarla subito in tavola e servirla.

P.S. Non crediate che sia un folle, suggerendovi di aggiungere un pezzo di burro al momento di rifinire e far insaporire la pasta in padella. Le conferisce un delicato sapore e una cremosità particolare. Fidatevi di me . Altrimenti riempitemi di contumelie nei commenti al Post !!

giovedì 26 novembre 2009

LA LOMBATA DI MAIALE STRACOTTA NEL LATTE

Nello scrivere la ultima ricetta, relativa alle "sottili costatelle al latte e marsala", da me provata ieri l'altro, mi è tornata alla mente una ricetta di maiale al latte che sia mia madre che mia suocera, preparavano spesso e che tanto piaceva a tutti noi.

Ho dovuto fare opportune ricerche nei vecchi quaderni di mia moglie e così è saltata fuori e voglio qui riscriverla perché è una ricetta valida in tutte le stagioni e particolarmente buona. (Sempre se amate la carne di maiale).

Ingredienti: (per 6 persone) lombata di maiale senza l'osso kg 1; sale; burro gr 100; latte fresco intero cc 1500 (litri 1 e 1/2).

Procedimento: procurarsi una lombata di maiale, in un sol pezzo, legato con la refe. In una pentola oblunga mettere il burro, far rosolare su fuoco medio tutto il pezzo di carne rigirandolo con due mestoli di legno. Spruzzarlo di sale e di pepe fresco, se gradito (io il pepe non lo metto!) Versare nella pentola il latte, (che deve coprirlo interamente) mettere su il coperchio e cuocere a fuoco dolce. Deve cuocere fino a quando il latte non si sarà per buona parte consumato, lasciando al suo posto una cremina color gialla con dei piccoli grumetti di grasso. (Saranno necessarie circa un paio di ore). Togliere la pentola dal fuoco, tirare su il pezzo di carne, farlo sgocciolare nella pentola e metterlo su di un tagliere . Eliminare lo spago ed affettare sottilmente la carne con un coltello molto affilato, quindi rimettere nella pentola le fette, coperte dal sugo.
Al momento di andare a tavola rimettere la pentola su fuoco dolce e poi passare la pietanza in un piatto da portata, riscaldato in forno a 80° per una decina di minuti.

Se volete guarnire il piatto, mettere quattro fette di pan carrè nel forno, mentre si riscalda il piatto da portata, quindi tirarle fuori e tagliarle con due diagonali. Otterrete sedici triangolini che potrete mettere intorno alla pietanza e saranno molto graditi da tutti .

mercoledì 25 novembre 2009

COSTOLETTE DI MAIALE SOTTILI, AL LATTE E MARSALA

Non storcete la bocca nel leggere latte e marsala: volevo proprio scriver questo!!
E' un accostamento perfetto e d'altronde potrete rendervene conto eseguendo la ricetta .
Poi mi direte se avevo ragione o no!
La costoletta di maiale ha le carni un pò asciutte, prive di grasso all'interno, specialmente ora che i maiali di moda sono i "magri". Quindi ho voluto sperimentare questa cura del latte, lasciando "marinare"per tre o quattro ore la carne a bagno nel latte. (L'acido lattico contenuto naturalmente nel latte contribuisce ad ammorbidire e a dare più sapore alla carne) .
Poi si dovrà passarla in padella, e quando il liquido si è asciugato aggiungere il marsala. Provare per credere, quindi seguitemi, non dimenticando tra l'altro che la carne di maiale costa molto meno di quella di vitella o di manzo!
Quindi essendo in periodo di economia, senza trascurare qualità e gusto, spender di meno può andare bene a tutti. Anzi con quello che si risparmia si può preparare un buon contorno di verdura.

Ingredienti: (per 4 persone) : costolette di maiale non molto spesse 4; latte intero fresco cc 300; sale fino 1 buon pizzico; marsala secco (non all'uovo) cc 100.

Procedimento: Qualche ora prima di cucinare, in una terrina versare il latte ed il sale. Mettervi dentro a bagno le costolette una ad una e conservarle in frigo con un coperchio. Quando si è avvicinato il momento di andare a tavola trasferire costolette e latte in una padella e cuocere a fuoco medio, rimestandole un paio di volte, fino a che il latte non comincia ad asciugarsi. Aggiungere il marsala, cuocere ancora per tre minuti e portarle subito in tavola.

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Vi interessa il contorno di spinaci ?? Allora comprate una busta di spinaci freschi (o surgelati), passateli per un paio di minuti in acqua bollente salata, quindi scolateli e strizzateli con la mani per eliminare tutta l'acqua . In una padella mettere un'abbondante noce di burro (o due cucchiai di olio extra vergine d'oliva) e su fuoco medio cuocere senza coperchio gli spinaci per qualche minuto, facendo evaporare le residua acqua. Rimestare, aggiungere quattro cucchiai di formaggio parmigiano o grana grattugiato, mescolare ancora accuratamente, cuocere un altro paio di minuti per farli insaporire e servire gli spinaci a fianco delle costolette.
Forse, cucinati così, li mangeranno anche i ragazzi ! Se poi sono molto piccoli ricordate loro la storiella di Braccio di Ferro !

lunedì 23 novembre 2009

PARLIAMO DI FRUTTA : PER I GRANDI E PER I BAMBINI !!

La frutta è uno degli alimenti più preziosi che la natura ci ha regalato e che continua ad offrirci. Preziosa per la ricchezza di vitamine, di sali minerali e di zuccheri, ma anche per il sapore, la bellezza delle forme e dei colori.

L'ARANCIA : La pianta dell'arancio ha origini sicuramente orientali e fu probabilmente introdotta in Europa grazie ai Portoghesi intorno alla fine del XV secolo (1400).
La sua coltivazione è diffusa in tutto il mondo nei paesi a clima temperato come il nostro. Le varietà principali si dividono in due gruppi: Le varietà pigmentate: Moro, Tarocco, Sanguinella, e Sanguigno e poi la varietà bionde. La arancie vengono prodotte principalmente in Campania, Lazio, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Pensate che gr 150 di arancia (cioè una arancia) sodddisfano il livello di assunzione raccomandato giornaliero di Vitamina C. Il frutto contiene inoltre apprezzabili quantità di Vitamina B 1.

IL MANDARINO E LA CLEMENTINA: Sono specie coltivate in climi temperati e caldi e richiedono tanta acqua. La Clementina fu scoperta per caso in un orfanatrofio in Algeria e prende il nome dal suo direttore Frate Clemente. Sarebbe un ibrido tra mandarino e arancio amaro, o un ibrido tra mandarino e arancio dolce. Le regioni di produzione sono Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. Anche con questi frutti ( gr 150 al giorno) si soddisfano i fabbisogni giornalieri di Vitamina C . Sono tra gli agrumi più ricchi di zuccheri.

IL POMPELMO: Non esistono fonti certe cull'origine del pompelmo; sembra essere un antico ibrido derivato dal Citrus Maxima, il pomelo. A differenza di quasi tutti gli agrumi, che hanno un origine Orientale, il pompelmo sembra essere originario delle Bahamas o delle Barbados, in America Centrale. Al pari degli altri due agrumi già elencati, gr 150 di pompelmo possiedono oltre alla Vitamina C necessaria al consumo giornaliero, calcio, potassio e fibre vegetali. Il colore rosato è dovuto alla presenza del licopene, sostanza presente anche nel pomodoro, al quale si attribuiscono proprietà antiossidanti ed antitumorali.

IL LIMONE: E' originario della Cina ed è coltivato nelle regioni a clima temperato caldo, in quanto particolarmente sensibile al freddo. In Italia le coltivazioni più diffuse si trovano in Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna. Il limone, spesso utilizzato come condimento di vari tipi di vegetali, per il suo contenuto di Acido Ascorbico, migliora l'assorbimento del ferro.

IL CEDRO: Originario dell'Asia, ha messo radici nel Mediterraneo in tempi remoti.
I Romani lo chiamavano Mela Assira, come ci racconta Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia. Il cedro non si consuma fresco. Viene utilizzato pr produrre bibite e nell'industria dolciaria come candito. In Italia il cedro si coltiva in Calabria e nell'alto Tirreno. Il frutto è ricco di Vitamina C , di sali minerali e di potassio.

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Vi sarete certamente chiesti il perché di questa mia dissertazione sugli agrumi e vi rispondo subito: Oggi le arance di origine italiana al supermercato costano a Napoli Euro 1 al chilo, forse a Milano arriveranno, sempre nella grande distribuzione a Euro 1,50 (al massimo) ed i prezzi andando avanti con la stagione fredda scenderanno di certo. Considerate ora che un'aranciata in bottiglia contiene dal 15 al 25 % di succo d'arancia. Poi anidride carbonica se è frizzante e acqua e zucchero e costa di certo di più di un Euro! Allora perché non dare una vera spremuta di arancia ai bambini (o anche alle persone anziane) con una cifra che si aggira intorno a poche decine di centesimi. L'arancia è così più sana, non contiene conservanti (che seppure consentiti dalla legge possono sempre dare dei disturbi) ed anzi se mangiata con le pellicine aumenta ancora la fibra nell'intestino ed agevola la peristalsi.
Se poi consideriamo la marmellata di arance pensate che in quella che voi comprate, (un barattolo di circa gr 300 costa un paio di Euro) vi è nelle migliore delle ipotesi il 40% di arancia. Il resto è gelatina, zuccheri e conservanti e coloranti e antiossidanti. Se la fate voi, ci perderete un poco di tempo, ma sarà del tutto genuina. Forse una volta vi ho descritto una ricetta, ma se lo ritenete posso riscriverla domani. Quindi conservate i vecchi barattoli con i coperchi, puliteli e domani vi dirò tutto.

IL 30 OTTOBRE 2008, POCO PIU' DI UN ANNO FA

VI SEGNALAVO SU QUESTO BLOG L'USCITA SUL MERCATO INTERNAZIONALE DEL MIO PRIMO LIBRO DI RICETTE IN INGLESE DAL TITOLO:
THE NAPLES CHEF COOKS con 51 ricette a base di pasta e primi piatti, tradotto da Wendell Ricketts.
Nel caso foste interessati alla lingua inglese portatevi sul post del 30 ottobre 2008 . Grazie !

VELOCISSIMI CAPELLINI AL POMODORO IN PADELLA

Le pietanze a base di pasta del formato "capellini" presentano un grosso inconveniente: si inghiottono e scendono giù nello stomaco senza che uno se ne accorga, ma io li prediligo.
Forse qualche tempo fa vi ho descritto un piatto di capellini cotti nel latte con carote fritte nel burro. (Se vi interessa andate a cercare la ricetta). Ma la voglia di parlare di capellini mi è tornata, e quindi ve li ripropongo, questa volta saltati in padella con il pomodoro!

Ingredienti: (per 4 persone) capellini gr 500; (vedrete che non ne resteranno in frigo) ; polpa di pomodoro i pelati o pezzettoni gr 400 (1 barattolo); aglio 2 spicchi; olio extra vergine d'oliva 5 cucchiai; sale fino 1 cucchiaino(per la salsa); sale grosso 1 cucchiaio(per cuocere la pasta).

Procedimento: In una ampia padella - dovrà poi accogliere anche i capellini - mettere l'aglio in due pezzi, l'olio, il pomodoro, il sale fino. Cuocere a fuoco medio per 10 minuti, rimestare, togliere l'aglio e dopo altri 5 minuti spegnere il fuoco. Mettere sul fuoco la pentola con acqua e sale grosso, e quando bolle calare dentro i capellini. Attenzione perchè cuociono in tre minuti, quindi bisogna scolarli ai 2 minuti. Rimettere sul fuoco forte la padella passarvi dentro i capellini, rimestare velocemente e dopo due minuti portare la padella in tavola e servirli subito.
Non credo che ne resterà un solo filo !!

P.S. Qualcuno predilige anche il peperoncino forte! Decidete voi se passarlo in padella, ma appena poco mi raccomando !

GLI ZITI AL FORNO CON POMODORI DI STEFANIA DI ANDRIA

Si tratta di una stupenda pietanza pugliese che ho mangiato a colazione ieri domenica a casa di amici ad Andria e che ho trovato ottima. Stefania, la accogliente e simpatica padrona di casa mi ha spiegato come si prepara ed io cercherò di descriverlo a voi nel miglior modo possibile.

L'ingrediente principale per la copertura, il pomodoro fresco, sia del genere del Pachino che Sanmarzano, si trova in commercio ormai quasi tutto l'anno.

Ingredienti: (per 6 persone): ziti spezzati gr 500; polpa di pomodoro o pelati o pezzettoni gr 800 (2 barattoli da gr 400/cad. incluso liquido di vegetazione); olio extra vergine d'oliva 8 cucchiai; aglio 2 spicchi; origano secco 1 cucchiaio colmo; prezzemolo 1 ciuffo; sale 1 cucchiaino
(per la salsa); sale grosso 1 cucchiaio (per la cottura degli ziti); pangratto 6 cucchiai; formaggio pecorino grattugiato gr 50; formaggio grana o parmigiano grattugiato gr 50; pomodori interi per la guarnizione di copertura gr 500 (del tipo Pachino o Sanmarzano).
E' necessaria una pirofila da forno che contenga il tutto.

Procedimento: in una pentolina mettere l'olio, l'aglio tagliato in due pezzi, i pezzettoni o i pelati o la polpa di pomodoro, un cucchiaino di sale fino e cuocere per 15 minuti su fuoco medio. Togliere dal fuoco ed eliminare l'aglio.
In una capiente pentola mettere l'acqua , il cucchiaio di sale grosso, fare bollire e quando l'acqua è pronta mettervi dentro gli ziti spezzati. Cuocerli per un terzo del tempo (ad es. 9 minuti= cuocere per tre minuti dall'inizio della ripresa del bollore.) Scolare la pasta e tenerla da parte. Finirà di cuocersi nel forno: qualche zito sarà più cotto, qualcun altro meno, qualche altro ancora un pò più bruciacchiato !
Mescolare insieme in una grande terrina il pangrattato, i formaggi grattugiati, il prezzemolo tritato, l'origano, la salsa di pomodoro ed unirvi gli ziti. Mescolare il tutto accuratamente. Oliare il fondo della profila, mettervi dentro tutti gli ziti ben conditi e schiacciarli un pò pareggiandoli con una forchetta. Lavare i pomodori freschi, asciugarli, tagliarli in due, spruzzare al loro interno un poco di sale e coprire tutto il lato superiore del composto, schiacciare un pò per farli aderire agli ziti. Spargervi sopra, distribuendoli uniformemente, un paio di cucchiai di pangrattato, un filo d'olio ed un pizzico di sale.
Infornare a 180° in forno già caldo per 45 minuti e portare in tavola la pirofila.

venerdì 20 novembre 2009

SFORMATO DI ZUCCHINE CON CONTORNO DI PISELLINI PRIMAVERA

Ormai con le moderne colture le zucchine sono un ortaggio presente tutto l'anno, anche a chilometri zero ed a prezzi accettabili. Parimenti i Pisellini Primavera, surgelati e piccolissimi sono sempre disponibili e cuociono in tempi brevi, conservando tutte le loro qualità nutritive, per cui ritengo che questa ricetta possa andare bene in tutte le stagioni. Se non siete di questo avviso, tenetela in memoria e realizzatela in primavera !!
E' comunque un simpatico piatto di mezzo, buono e facile da realizzarsi e poi di gradevole aspetto.

Ingredienti: per lo sformato: zucchine gr 600; burro gr 60; farina gr 50; latte fresco intero cc 250; uova 4; emmenthal grattugiato gr 50; grana o parmigiano grattugiato gr 50; pangrattato 2 cucchiai. Per la guarnizione: pisellini primavera surgelati gr 400 (1 busta piccola); cipolla gr 50; olio extra vergine d'oliva 3 cucchiai; sale 1/2 cucchiaino.

Procedimento: lavare le zucchine, spuntare la due estremità ed affettarle sottilmente a rondelle. Metterle in una pentolina con gr 25 di burro e cc 100 di acqua e cuocere a fuoco medio per 15 minuti con il coperchio. Togliere il coperchio e fare asciugare il liquido per 5 minuti, quindi togliere dal fuoco e rompere le rondelle con una forchetta. Preparare in un tegamino una besciamella soda con gr 25 di burro, la farina, fatela tostare per un minuto rimestando, unire un poco di latte, mescolare sempre, e quando il latte comincia ad asciugarsi aggiungerne ancora, fino a finire. Continuare a mescolare anche fuori dal fuoco per un minuto perchè la cottura continua a causa del fondo bollente. Aggiungere ora le zucchine cotte e mescolare ancora fino ad amalgamarle alla salsa. Aggiungere un uovo alla volta e farlo incorporare, quindi i due formaggi grattugiati. Imburrare accuratamente uno stampo da forno a ciambella, con il foro al centro e versarvi dentro il pangrattato roteando lo stampo fino a che non si attacchi al burro, quindi eliminare il pangrattto in eccesso, capovolgendo lo stampo. Versare nella ciambella la crema di zucchine e metterla in forno già caldo a 200° per 45/50 minuti.

Nel frattempo preparare la guarnizione di pisellini. In una pentolina mettere l'olio, il sale, la cipolla affettata a velo e farla appassire a fuoco dolce, cuocendo per 5 minuti. Aggiungere ora i pisellini ancora surgelati, mezzo bicchiere d'acqua, coprire e continuare la cottura a fuoco dolce. Dopo 5 minuti rimestare e continuare a cuocere senza coperchio per altri 10 minuti.

Quando lo sformato sarà cotto tirarlo fuori dal forno, passare delicatamente una sottile lama tra stampo e pietanza, quindi poggiarvi sopra un piatto di portata di diametro maggiore rotondo e con una rotazione veloce del polso capovolgere lo stampo. Battervi sopra delicatamente con un mestolo di legno e tirare su lo stampo.
Versarvi al centro tutti i pisellini tenuti al caldo e portarlo subito in tavola.

martedì 17 novembre 2009

FARFALLE AL GORGONZOLA - UN PIATTO VELOCE

Si tratta di una pietanza facile da farsi e molto rapida. E' un primo piatto di sostanza e se seguito da un'insalata mista, simile a quella che dopo vi illustrerò, può essere considerato un pasto completo. Tanto è quasi certo che qualcuno degli invitati avrà portato una confezione di cioccolattini e quindi il dessert fuori programma completerà il tutto, magari concedendosi gli invitati che non devono guidare l'auto, anche un piccolo bicchierino di vino dolce.

Ingredienti: (per 5/6 persone) farfalle o chiocciole gr 500; burro gr 75; panna liquida fresca (senza conservanti) gr 200 (1 confezione); formaggio gorgonzola fresco gr 150; sale 1 cucchiaio.

Procedimento: Mettere sul fuoco la pentola con l'acqua e un cucchiaio raso di sale. In una pirofila di dimensioni tali da poter poi accogliere anche la pasta, mettere il burro ed il gorgonzola e quindi passarla in forno a 80° per 5 minuti. Tirarla fuori e, aggiungendo un poco di panna liquida, con una forchetta fare amalgamare il tutto, quindi rimetterla nel forno dopo averlo spento. Mettere la pasta nell'acqua che bolle e cuocerla, scolandola al dente, tirare fuori la pirofila con una presina e con un guanto da forno, evitando di scottarsi le mani . Passare la pasta nella pirofila, aggiungere la rimanente panna, mescolare ancora e servirla subito.

E veniamo ora alla insalata:

Ingredienti: mela Granny Smith (verde) 1; finocchio 1; ravanello 3; prosciutto cotto gr 100 (in una sola fetta spessa); insalatina mista 1 confezione; olio extra vergine d'oliva 1 cucchiaio; sale fino 1/2 cucchiaino; senape 1 cucchiaino; quattro gherigli di noci; mandorle sbucciate 12.

Procedimento: tagliare la mela a quarti, eliminare torsolo e buccia e poi affettarla sottilmente.
In una ciotola che porterete in tavola mettere la mela affettata, il finocchio lavato ed affettato a sottili rondelle, poi affettare i ravanelli, unire la insalatina mista, mescolare, aggiungere l'olio e la senape. Tagliare a piccoli tocchetti la fetta unica di prosciutto cotto ed aggiungerla all'insalata, ed infine unire le noci e le mandorle. Mescolare il tutto e servire in piccoli piattini.

giovedì 12 novembre 2009

BRACIOLETTE DI MAIALE AL RAGU' LEGGERO

Ci approssimiamo all'inverno e quindi un piatto un pò calorico, a base di maiale può essere accettato al Sud come al Nord. Nel giro di un'ora tutto è pronto e, volendo, potreste anche utilizzare il sugo delle braciolette per condire anche delle farfalle o delle chiocciole, insomma una pasta corta da affiancare magari alle braciolette e così formare un piatto unico: primo (un pò ridotta la quantità della pasta) e secondo.



Ingredienti: (per 4 persone) fettine di maiale n°12 da gr 80/100 cad.; cipolla gr 100; olio extra vergine d'oliva cc 100; vino bianco secco cc 100; polpa di pomodoro gr 900 (2 barattoli); formaggio pecorino gr 50 grattugiato; formaggio grana o parmigiano gr 50 grattugiato; pinoli 1 cucchiaio raso; uvetta sultanina 1 cucchiaio colmo; aglio 1 spicchio; prezzemolo 1 ciuffo; pancetta tesa affettata sottilmente gr 100.
Procedimento: far rinvenire in una tazza d'acqua l'uvetta. Sul piano da lavoro appiattire le fettine di carne. Tritare insieme il prezzemolo, l'aglio e la pancetta; mescolare questa miscela con i formaggi, l'uvetta fatta scolare e asciugare, i pinoli. Salare e se piace pepare leggermente.
Stendere su ogni fettina di carne un poco di questo composto, arrotolare su se stessa ogni bracioletta e legarla con la refe di cucina. Tagliare a velo la cipolla e metterla con l'olio ad imbiondire in un tegame su fuoco dolce. Aggiungere quindi gli involtini di carne e alzando la fiamma a metà, farli rosolare sui lati rigirandoli, versare il vino e farlo evaporare, aggiungere la polpa di pomodoro e fare cuocere fino ad ebollizione. Dopo circa 5 minuti, se le braciole vi sembrano cotte, metterle in un piatto al caldo, tagliare via la refe e fare addensare la salsa a fuoco dolce. Dopo una decina di minuti rimettere dentro le braciole, farle riscaldare di nuovo e poi dividere la pietanza in quattro piatti, servendola subito.

Nel caso sia vostra intenzione servire contemporaneamente della pasta per utilizzare il condimento delle braciole, cuocere in abbondante acqua salata 350 grammi di farfalle o chiocciole, scolarle al dente e dividerla nei quattro piatti, mescolandola rapidamente con il condimento e servirla subito, con parmigiano o grana nella formaggiera già in tavola.

lunedì 9 novembre 2009

I CANEDERLI ALLO SPECK - VIAGGIO A BOLZANO E BRESSANONE

A fine settimana mi recherò a Bolzano e Bressanone per incontrare i miei amici dell'Alto Adige, in occasione di una riunione organizzata dalle Delegazioni dell'Accademia della Cucina Italiana, per parlare con loro della nostra cucina del Sud e per presentare il mio libro su "Le Avventure di un cuoco galante, con 55 ricette per conquistare la donna amata"che ha vinto di recente il Premio Orio Vergani 2009.
Insomma mi tratterrò due giorni con loro, sabato e domenica fino a che lunedì mattina, stanchi delle mie chiacchiere, non mi infileranno a forza su di un treno e mi rispediranno a Napoli.

La tradizione gastronomica dell'Alto Adige è molto vasta, ricca di piatti a base di cacciaggione, di carni, di pesci d'acqua dolce, e poi di dolci, di tanti dolci.

Ma in onore dei miei amici ospitanti ho voluto qui oggi riportarvi una semplice ricetta, realizzata con prodotti che potrete per buona parte trovare già nel vostro frigo, ed è relativa ad un piatto semplice, un riciclo del pane, che potrete condire a vostro piacere con del semplice "Burro & salvia" o con una "Salsa di pomodoro" , illustrata nella ricetta dei "rigatoni" che precede.

Ingredienti: pane bianco raffermo (tolta la crosta) gr 300; speck a fettine gr 100; salamino cacciatore gr 100; cipolla gr 50; burro gr 30; uova 3; latte intero cc 200; farina 2 cucchiai colmi; prezzemolo tritato 1/2 cucchiaio; erba cipollina tritata 1/2 cucchiaio.
Procedimento: In un'ampia terrina mettere il pane tagliato a minuti tocchetti sopra versare il latte, rimestando con una forchetta per agevolare l'imbibimento. Tagliare a piccoli pezzetti le fettine di speck , dopo aver eliminato il bordo esterno della concia, molto speziato. Tagliare a fette il salamino e farle a minuti pezzetti. In una padellina mettere la cipolla tagliata a velo, con il burro e farla leggermente imbiondire a fuoco dolce. In una piccola ciotola sbattere le uova con una forchetta, aggiungere lo speck, il salame, il prezzemolo, l'erba cipollina, mescolare insieme ed aggiungere il tutto al pane nel latte. Unirvi la cipolla con il suo fondo di cottura e mescolare ancora. Con un passino setacciare sopra la farina e mescolando farla incorporare. Ora è necessario lavorare il composto con le mani. Quindi formare tante palline da cm 3 di diametro, più o meno tutte uguali, e metterle da parte. Nel caso l'impasto non fosse solido a sufficienza, aggiungere un altro poco di farina, fino a raggiungere la giusta consistenza che permetta la formazione delle palline. Conservarle in frigo fino al momento di utilizzarle.

Per lessare i "canederli" mettere in una pentola litri 2 di acqua ed un dado da brodo, (nel caso non disponiate di un brodo già fatto) e quando bolle immergerli con una schiumarola. Tirarli fuori dopo due minuti di cottura, pronti per essere conditi e serviti a tavola.

domenica 8 novembre 2009

I RIGATONI "LIBERA TERRA" da AGRICOLTURA BIOLOGICA

Oggi abbiamo cucinato uno stupendo piatto di Rigatoni Gusto di Sicilia, prodotti con grano duro da agricoltura biologica, ma coltivato nelle terre liberate dalla mafia. La Cooperativa Sociale a r.l. "Placido Rizzotto - Libera Terra" di San Giuseppe Jato - Palermo "- è composta da giovani delle cooperative sociali che coltivano questi terreni, che sono tornati fertili e produttivi dopo anni di abbandono, e costituiscono ora una importante risorsa economica all'insegna della legalità . Inoltre la pasta è prodotta da una storica cooperativa del biologico italiano, che lavora la semola nel rispetto della tradizione dei maestri pastai, essiccandola a temperature moderate per mantenere intatte le caratteristiche organolettiche e le proprietà nutrizionali.

Mio figlio che da anni si occupa tra l'altro di volontariato, mi ha regalato una confezione da gr 500 e mi ha detto: "prova se davvero è così buona come dicono. La ho acquistata allo spaccio di "Mani Tese" del "Commercio Equo e solidale" e vorrei un tuo parere."
Abbiamo condito i rigatoni con un semplice sugo al pomodoro, che qui di seguito vi illustro ed ho anche saggiato i rigatoni senza alcun condimento ed erano ottimi: quindi ricordiamoci che anche in questa maniera si può combattere la mafia, quindi cercate questi negozi nelle vostre città: dando una mano a questi giovani coraggiosi diamo anche una mano a noi stessi.

E poi non dimentichiamo che la terra di Sicilia da sempre è stata grande produttrice di grano duro di elevate qualità.

Ingredienti: (per 4 persone) rigatoni gr 500 da agricoltura biologica "Libera Terra"; pomodoro pelato o a pezzettoni gr 500; aglio 2 spicchi; olio extra vergine 5 cucchiai; sale .
Procedimento: In una padella mettere l'olio, l'aglio, farlo imbiondire per un paio di minuti, togliere la padella dal fuoco,(per evitare che l'olio bollente schizzi fuori sporcando la cucina) e quando si è raffreddato l'olio aggiungere il pomodoro, schiacciandolo un poco con i rebbi di una forchetta. Aggiungere un cucchiaino di sale fino e rimettere sul fuoco, cuocendo a fuoco medio per 10 minuti. Eliminare l'aglio. Intanto mettere sul fuoco forte una pentola con 5 litri d'acqua, un cucchiaio raso di sale grosso e quando bolle versarvi dentro i rigatoni. Mescolare e poichè il tempo indicato sulla confezione è di minuti 8, quando siete ai sette minuti togliere dal fuoco, scolare bene i rigatoni e passarli in padella su fuoco forte. Rigirarli per un minuto nel condimento e portarli subito in tavola, servendo a parte del formaggio parmigiano o grana grattugiato.

sabato 7 novembre 2009

BISCOTTI FROLLINI ALLE MANDORLE

E' cosa risaputa che quasi tutti i dolci fanno ingrassare e non fanno molto bene a chi ha un poco di problemi di colesterolo, di trigliceridi, di glicemia, etc. quindi nessuno di noi dovrebbe mangiarli. E allora viene da chiedersi perché scrivere le ricette dei dolci ??? Per i bambini, per i golosi, ma a patto che ne mangino pochi, magari al posto di una pietanza.
Altrimenti le ricette dei dolci dovrebbero essere al bando. E perché non allora proibire l'eccesso di alcole, di fumo, etc. Ci vuole moderazione, io ve li descrivo, voi li cucinate, poi se siete cosi folli da mangiarli tutti voi senza offrirli a nessuno, sono fatti vostri !!
Saggiateli appena e poi dateli come merenda ai piccoli e nella cartella di scuola. Non hanno conservanti, ritardanti, energizzanti, coloranti, edulcoranti, diserbanti, e chi più ne ha più ne metta !! I miei biscotti sono genuini, leggete e mettetevi a lavorare.

Ingredienti : farina gr 150; burro gr 150; farina di mandorle gr 150; zucchero a velo gr 75; vaniglina 1 bustina; sale 1 pizzico.
(Se non avete lo zucchero a velo basta mettere dello zucchero normale semolato nel bicchiere del frullatore, far andare le lame per un paio di minuti, ed il gioco è fatto).
Procedimento: In una terrina lavorare il burro (tenuto fuori dal frigo da un bel pò) con lo zucchero a velo, aggiungere la farina di mandorle, un pizzico di sale e poi incorporare, mescolando, la farina. Mettere l'impasto in frigo per 30 minuti. Trascorso il tempo stendere
sul piano da lavoro una sfoglia da mm 5 , con il mattarello mettendo l'impasto tra due fogli di alluminio e ritagliare con gli stampini i biscotti a forma di mezza luna, di stellina, o altro e posizionarli su carta da forno messa sulla piastra del forno. Cuocere in forno già caldo a 160° per 10/15 minuti, stando ben attenti che non si brucino .

FAGOTTINI ALLE VERDURE : INVOGLIAMO I RAGAZZI A MANGIARE LE VERDURE

Siamo alle solite, i bambini ed i ragazzi non amano mangiare le verdure e invece tutti i nutrizionisti vanno predicando che costoro dovrebbero mangiare verdura e frutta almeno un paio di volte al giorno. Questa pietanza che ha una forma un poco originale e quindi può essere da loro ben accolta, per la sua realizzazione vi porterà via un poco di tempo in più, ma ha il vantaggio di poter essere preparata anche il giorno prima e poi passata in forno, come apprenderete. Le verdure vengono nascoste all'interno di una crepe, e la besciamella rende più appetitoso il fagottino. Comunque tentar non nuoce e male che vada le mangerete tutte voi !

Ingredienti : (per 4/6 persone) Per le crepes: uova 3; farina gr 125; latte intero cc 250; burro gr 30; sale fino 1 pizzico. Per il ripieno: melanzana 1; zucchine 2; peperone giallo 1; peperone rosso 1; patate piccole 2; cipollotto fresco (è indispensabile che sia con la coda) 1; dado da brodo 1/2; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai. Per la besciamella: farina 1 cucchiaio colmo; latte intero cc 200; burro gr 30; parmigiano o grana grattugiato.
Procedimento: Lavare ed asciugare le verdure. Tagliare a piccoli dadini la melanzana, le zucchine; il cipollotto va affettato sottilmente, (conservare la coda, vi servirà dopo). Eliminare il torsolo ed i semi dai peperoni e tagliarli a tocchetti, sbucciare le patate e tagliarle a tocchetti ancora più piccoli. In un'ampia padella mettere l'olio, il mezzo dado e le verdure, cuocere per 10 minuti a fuoco medio con il coperchio, quindi togliere il coperchio e continuare la cottura per altri 15 minuti abbassando la fiamma e rimestando ogni tanto.
Preparare intanto la besciamella: in un padellino mettere il burro, la farina, tostarla mescolandola per 1 minuto su fuoco dolce, quindi aggiungere un poco di latte, continuare a mescolare e quando si è asciugato ricominciare con il latte e così via fino a finire. Togliere dal fuoco, aggiungere il formaggio grattugiato e rimestare ancora per un minuto perchè il fondo è caldo e continua a cuocere, quindi metterla da parte.(Non ho aggiunto sale perché il formaggio è già salato).
Preparare ora le crepes. In una ciotola aprire le uova, aggiungere il latte, la farina, il pizzico di sale, il burro fuso e con una forchetta sbattere il composto. In una padellina antiaderente da crepes mettere un goccio d'olio appena, un mestolino di impasto liquido e cuocere un minuto da un lato, capovolgere la crepe (aiutandosi con una cucchiarella di legno) cuocere l'altro lato per un minuto e quindi metterla in un piatto ad attendere il seguito. Ricordarsi di mescolare l'impasto ogni volta che prelevate un mestolino e continuare a preparare le crepes fino a terminare.
Mettere qualche goccia d'olio sul fondo di una pirofila che poi porterete in tavola. Unire una metà della besciamella nelle verdure ormai fritte e mescolare il tutto, insieme al fondo di cottura. Prelevare un cucchiaino colmo di questo composto e metterlo al centro di una crepe, formare un fagottino e legarlo con un filamento preso dalla coda del cipollotto. (Ecco a cosa serviva la coda!!) Adagiare il fagottino nella pirofila e andare avanti così, fino a terminare ripieno e crepes. Quando avrete terminato, distribuire sulle crepes con un cucchiaino la restante salsa besciamella.
Poco prima di andare a tavola mettere la pirofila in forno già caldo a 150° per 10 minuti e servirli caldi.
Attenti perché l'interno vi può scottare la lingua !

giovedì 5 novembre 2009

IL RISOTTO ALLA MILANESE CON LO ZAFFERANO

Sembra assurdo che un napoletano osi cimentarsi nel preparare un risotto allo zafferano. Io sono un ammiratore di questa pietanza e ogni volta che mi reco a Milano faccio di tutto per ordinarlo in trattoria o al ristorante. Se poi è con l'ossobuco, tocco il cielo con un dito.
Ma voi penserete ora, coma mai gli è venuto in testa proprio oggi di pensare ad un "signor"risotto ?? Perché proprio stamattina parlavo con un simpatico individuo, conosciuto per caso, il quale mi diceva di essere un amante della cucina, abile ai fornelli, ma mai aveva cucinato un risotto. Si era sempre limitato ad acquistare un riso lungo di tipo indiano, lo lessava e poi lo univa a vari condimenti.
Quando io gli ho accennato alla tostatura del riso per iniziare un buon risotto, impiegando o un Carnaroli, un Arborio Superfino, o per risparmiare qualcosa anche un Ribe o un Roma, mi ha guardato stupito e ha esclamato: cosa vuol dire tostare il riso?
Ed io gli ho risposto: Stasera vada su Internet, quardi il mio blog e capirà facilmente le mie istruzioni e non pensi più al riso bollito. Lo lasci stare per momenti peggiori, nel caso il suo pancino qualche malaugurata volta faccia il birbante e deve mangiare in bianco.

Ingredienti: (per 4 persone) Riso Carnaroli o Arborio Superfino gr 400; brodo di carne (se non lo avete in casa preparare un buon brodo vegetale con l'aggiunta di 1 dado) litri 1; vino bianco secco cc 100; burro gr 80 (ci vorrebbe metà burro e metà midollo di bue, ma limitiamo i danni al colesterolo); parmigiano o grana padano grattugiato gr 100; cipolla gr 50; pistilli di zafferano 1 bustina; sale fino.
Procedimento: In una padella con un manico comodo da impugnare mettere metà del burro, la cipolla affettata al velo e su fuoco dolce farla sudare (ammorbidire senza bruciare). Dopo un paio di minuti aggiungere il riso, rimestare con una cucchiarella di legno per farlo imbibire nel grasso e dopo tre minuti di tostatura aggiungere il vino, rimestare ancora e farlo evaporare.
Aggiungere un mestolo di brodo caldo, mescolare ancora su fiamma media e dopo 10 minuti dall'inizio della cottura mettere lo zafferano in un mestolo di brodo e versarlo sul risotto rimestando sempre. Così fino a terminare il brodo. Il tempo occorrente per la cottura andrà dai 20 minuti per il Carnaroli ai 18 minuti per l'Arborio, minuto più minuto meno. A questo punto saggiare un chicco: se è troppo duro continuare ancora per qualche minuto, magari con l'aggiunta di un bicchiere di acqua calda, altrimenti aggiungere l'altra metà del burro, il formaggio, mescolare a lungo, aggiustare di sale se necessario, e portare il risotto in tavola, in un piatto da portata.

mercoledì 4 novembre 2009

IL POLPETTONNO : OVVERO IL POLPETTONE DI TONNO

E' una strana pietanza che si mangia fredda, si conserva in frigo ed è buonissima anche dopo qualche giorno, la cui ricetta troverete difficilmente in qualche classico libro di cucina, ma la ho appresa tanti e tanti anni fa perché mia madre la preparava qualche volta per me e per mio fratello, e così avveniva nella casa natale di mia moglie a Sorrento, dove per oltre cinquant'anni la fedele Gelsomina, ha imperato sovrana, non permettendo a nessuno di mettere il naso in cucina, luogo da cui in maniera magistrale tirava fuori piatti semplici, come questo ed altri ben più complicati, come il "timballo di maccheroni con la crosta di pasta frolla dolce". (Detto per inciso, alcuni mesi fa avevo qui descritto proprio questa complicata pietanza, che con un poco di pazienza forse riuscirete a ritrovare, se di vostro particolare interesse: penso che ne valga la pena!)).



Ingredienti: (per 6 persone) Patate gr 800; maionese Kraft gr 250 (normale, che non sia light); filetti di alici salate 4; giardiniera di verdure sottaceto gr 100; tonno sott'olio 2 confezioni da gr 160 cad. = peso sgocciolato g 102 cad. (si raccomanda di gettare via l'olio); capperi sotto sale gr 50; sale 1 cucchiaio.



Procedimento: Lessare le patate in acqua salata abbondante (non si può dire per quanti minuti perchè ciò dipende dalle loro dimensioni, dal tipo di tubero, etc.) e quando saranno lessate (si può provare introducendo al suo interno i rebbi di una forchetta; se penetrano facilmente vuol dire che è cotta) sbucciarle e ancora calde schiacciarle velocemente nel passapatate e lasciarle raffreddare in una terrina. Nel frattempo ridurre a piccoli pezzetti le verdure sottaceto e i filetti di alici salate, lasciando qualche verdurina intera per la guarnizione finale. Aprire le confezioni di tonno, fare defluire fuori l'olio e gettarlo via.(vi ho già raccomandato altre volte di non ingerirlo !) Mettere il tonno nel bicchiere del frullatore e frullare per un solo minuto per ben sminuzzarlo.
Aggiungere alle patate ormai fredde la maionese, un cucchiaio per volta e mescolare con un mestolo, lasciando nel barattolo un paio di cucchiai di maionese per la guarnizione, unire i sottaceto, il tonno sminuzzato, i capperi ben lavati e le alici a pezzetti e mescolare ancora un bel pò, amalgamando il tutto.

In un piatto da portata oblungo mettere al centro il composto e con il mestolo formare un polpettone, come un piccolo siluro. Spalmare sopra la restante maionese e guarnire a piacere con i pezzetti di verdure sottaceto.

Se avete un animo artistico si può anche formare la figura di un pesce, mettendogli occhi, bocca, branchie e coda. Basta un pò di fantasia ......!! Metterlo in frigo e consumarlo dopo un paio di ore.

martedì 3 novembre 2009

SPEZZATINO DI VITELLO E MAIALE ALL'UVA AL BRANDY

Siamo ormai alla fine della stagione dell'uva, la vendemmia è ormai passata, ma si trovano ancora sul mercato dei grappoli di uva ad acino grande, ovviamente da tavola, conservata sulle piante e protetta da teloni per preservarla dalla gradine e dal freddo. Credo che ciò si verifichi principalmente in Puglia ed in tal modo il produttore riesce a spuntare una più alta quotazione sul mercato, pur sopportando un maggior costo di mano d'opera per togliere dai grappoli, con delle delicate forbicine, al momento della raccolta quei chicchi che sono stati eventualmente attaccati dagli insetti o ammuffiti.
E proprio pensando a questa uva molto bella ed abbastanza dolce, mi è venuta l'idea di preparare un piatto di spezzatino di carni miste di vitello e di maiale, in occasione di un pranzo a Sorrento, dal nipote di mia moglie, dove sono stato invitato a ....cucinare un secondo piatto un pò diverso dal solito. Gli invitati erano tanti, ed io mi sono limitato a raddoppiare le dosi per 6 persone, riportate quindi seguito.
Ingredienti: (per 6 persone) : uva da tavola a chicco grosso gr 600; cognac (o brandy) cc 100; spezzatino di vitello gr 600; spezzatino di maiale (parte magra) gr 400; dado da brodo 1; cipolla gr 200; olio extra vergine d'oliva 5 cucchiai per rosolare lo spezzatino; farina per infarinare i pezzetti di carne q.b. (circa 4 cucchiai colmi); vino bianco secco cc 150; timo qualche rametto; sale fino 1 cucchiaino. Procedimento: La prima operazione da farsi riguarda l'uva che deve macerare nel cognac almeno per un'oretta. Quindi tagliare in due ogni chicco, eliminare i semi eventuali e mettere i chicchi in una ciotola con il coperchio ermetico per evitare che l'alcole voli via e tenerla da parte in frigo fino a metà cottura delle carni. Tagliare la cipolla a velo e metterla in una grande padella con l'olio, e su fuoco dolce, con l'aggiunta di un bicchiere d'acqua farla imbiondire: dopo 10 minuti togliere dal fuoco. Intanto eliminare dai pezzi di carne di vitella tutti i nervetti e la pelle di protezione; (di sicuro il macellaio non lo avrà fatto!) La stesso procedimento vale anche per il maiale, eliminando tutti i pezzetti di grasso. Tagliare a minuti pezzi la carne, circa cm 2 x 3, perchè cuocerà in meno tempo, sarà più gustosa e risulterà più tenera. E' un'operazione noiosa ma necessaria. Mettere la farina con un cucchiaino di sale fino in un piatto fondo e infarinare tutti i pezzetti di carne, un poco per volta, quindi far cadere la farina in eccesso, passandoli in uno scolapasta. Mettere in padella tutti i pezzetti di carne, alzare la fiamma e farli tutti rosolare rigirandoli lentamente, per evitare che la farina si distacchi. Dopo 5 minuti di cottura versare ora il vino, aggiungere il dado ed il timo, rimestare ancora delicatamente e farlo evaporare. Aggiungere l'uva con il fondo alcolico e tanta acqua fino quasi a coprire la carne. Cuocere a fuoco dolce per 20 minuti con il coperchio, rimestando un paio di volte, poi eliminare il coperchio e fare asciugare il liquido, cuocendo altri 10 minuti. Aggiustare di sale se necessario, quindi togliere dal fuoco. Poco prima di servire lo spezzatino, distaccare l'eventuale "fondo di cottura" dal fondo del tegame con un cucchiaio di legno, quindi mescolarlo nella pietanza e travasarla in un piatto di portata possibilmente fondo per evitare che si raffreddi.
Nel caso in soffitta si trovi ancora facilmente quell'orribile ed inutile regalo di nozze che mai avete messo in mezzo, e che risponde al nome di scaldavivande con sotto i lumini, è il caso di usarlo perchè i vostri commensali, riprendendo una seconda volta con piacere la pietanza, sarà loro ancora più gradita se avrà potuto conservare la temperatura originaria.


APRILE 2008 = UN INTERESSANTE SUGGERIMENTO PER CHI HA UNA FIGLIA IN ETA' DA MARITO: FARLE RICORDARE, COME SI SISTEMA LA TAVOLA, LE POSATE, ETC.

A volte mi diverte dare uno sguardo a ciò che avevo scritto sul blog nei miei primi mesi di attività, anche perché non posso ricordare ogni ricetta a suo tempo inserita. E così mi è saltato agli occhi un mio articolo sul Bon-Ton che nel lontano mese di aprile 2008 avevo inserito, sollecitato a ciò da un'amica che proprio aveva una figlia che a breve doveva sposarsi e mettere su casa. La mia amica era certa che difficilmente la futura sposa avrebbe seguito i consigli della madre. (Nemo profeta in patria!) Perciò se suggeriti invece da un estraneo, riteneva che sarebbero stati accolti con maggiore attenzione e benevolenza. E quindi mi decisi a scrivere un lungo capitolo su come preparare una bella tavola , su come disporre le posate, i vari bicchieri, le guarnizioni floreali, chi degli invitati servire per primo , insomma una vera lezione sulle buone maniere, ma senza alcuna particolare pretesa.

E quindi nel caso ciò fosse di un qualche interesse per una vostra figlia e perché no per un figlio, (tra l'altro nei miei corsi di cucina ho avuto spesso e con validi risultati degli ottimi allievi di sesso maschile) andate a scoprire cosa ho scritto nell'aprile del 2008. Oggi spesso siano travolti dal "logorio della vita moderna" come parafrasava lo spot del Cynar, e quindi alcuni particolari possono sfuggirci di mente. Non c'é nulla da vergognarsi, e poi nel caso i futuri consuoceri vengano a pranzo non è meglio evitare una qualche dimenticanza !
Ricordiamoci che , diceva Edoardo De Filippo "Gli esami non finiscono mai !!" ed in quel caso si è proprio sotto i riflettori !!

lunedì 2 novembre 2009

LE LINGUINE ALLA MALAFEMMINA

In realtà il nome originario di questa pietanza è un pò più forte e quindi generalmente viene ammorbidito in questa maniera, prendendo a prestito il titolo della famosa canzone del Principe De Curtis TOTO'.
E' una pietanza che apre in realtà l'appetito, invece di toglierlo ed alla fine tutti rimpiangono che le linguine siano finite e nel piatto di portata non ve ne siano più!
Qualche più ardimentoso oserà forse prendere una fetta di pane e ripulire il piatto di portata dai resti del condimento, cosa assolutamente condannata dalle "buone maniere" e dal "galateo",(la famosa scarpetta!!) e sarà di nascosto molto invidiato da chi non ha fatto a tempo.
Quindi per tale motivo, la padrona di casa nel "calare" la pasta dovrà essere generosa e previdente ed esagerare un poco anche con il condimento.
La finitura finale del piatto, poi, sta proprio nel passare in padella a fuoco molto forte la pasta nel condimento, per far sì che la alta temperatura consenta un migliore connubbio tra linguine e salsa.
Comunque fate voi, io per 6 persone ho previsto gr 750 di linguine, se nel vostro menù non vi sono altri primi piatti in previsione.

Ingredienti: linguine gr 750; polpa di pomodoro gr 500; olio extra vergine d'oliva 8 cucchiai; olive verdi e nere denocciolate gr 150; capperi sotto sale 1 cucchiaio raso; uvetta sultanina gr 50; pinoli gr 10; aglio 3 spicchi; burro gr 30; prezzemolo 1 ciuffo; sale per la pasta 1 cucchiaio.
Procedimento: in una padella di dimensioni tali da poter ospitare in fine anche le linguine, mettere l'olio con due spicchi d'aglio sbucciati e tagliati in due. Unire la polpa di pomodori a pezzettoni (se utilizzate dei pelati tagliuzzateli un poco), eliminando l'acqua di vegetazione, poi appena un pizzico di sale ( le olive e i capperi sono sempre un pò salati) e su fuoco medio fare cuocere per 10 minuti. Nel frattempo lavare i capperi e tagliuzzarli se sono di dimensioni grandi e poi denocciolare le olive e ridurle anche a pezzetti. Trascorsi i 10 minuti eliminare l'aglio, aggiungere le olive, i capperi, l'uvetta sultanina ed i pinoli, poi una metà del prezzemolo tritato con le forbici molto bene, cuocere per due minuti e togliere la padella dal fuoco. Quando siete pronti per andar a tavola, mettere una pentola piena di acqua sul fuoco, aggiungere un buon cucchiaio di sale grosso e quando l'acqua bolle calare dentro le linguine, rimestare e cuocere la pasta "al dente", saggiandola un paio di volte. Fate attenzione che continua la cottura anche dopo che la avrete scolata, quandi che sia un poco dura.
Passare la pasta in padella, su fuoco forte, rigirare velocemente le linguine per farle tutte ben imbibire del condimento, aggiungere la noce di burro, (e qui non inorridite ma la mantecatura avviene così alla perfezione), rigirare ancora per un minuto e passarla subito sul piatto di portata. Questo è il momento in cui dovrete spargervi sopra la restante parte di prezzemolo tritato con le forbici.
Nel caso qualcuno lo gradisca portare in tavola il macinapepe.

P.S. Qualcuno dei lettori molto attento potrà ora dire: ed il terzo spicchio d'aglio??
Serve nel caso nessuno abbia da obiettare sul profumo "a crudo" dell'aglio. Perché se non vi sono opposizioni, potreste tritarlo finemente con la punta del coltello, e poi distribuirlo accuratamente tra le linguine, a fuoco spento, mescolandolo bene, prima di portarle in tavola.