lunedì 18 maggio 2009

STRUDEL DI MELE - RICETTA DI UN'AMICA DI BOLZANO

Nel corso degli anni 1983-1985, parliamo soltanto di 25 anni fa, mese più mese meno, fui incaricato di seguire la realizzazione di due nuovi edifici nel cuore della stupenda città di Bolzano, o così nel mio continuo frequentare la città ogni due settimane, divenni amico di alcune simpatiche famiglie che spesso mi ospitarono a cena. In cambio della loro calorosa ospitalità più volte mi divertii a cucinare piatti partenopei che riscossero un vero successo.
Lo strudel di mele fu tra le pietanze che più mi colpirono, anche perché quasi del tutto sconosciuto in Campania.
E pensare che di mele ne produciamo abbastanza pure noi, la famosa "mela annurca" che colta ancora acerba dalla pianta, matura poi per giorni e giorni adagiata sulla paglia, giorno e notte, rigirata ogni due o tre giorni dalle mani di laboriose donne chine sui solchi, per permettere che ogni sua parte venga esposta ai raggi del ventoso sole d'autunno.

Comunque se a Napoli chiedete in una pasticceria dello "strudel di mele", di certo, nella migliore delle ipotesi, vi prenderanno per dei matti.
Ed allora seguite attentamente le mie istruzioni e vedrete che questo particolare dolce riscuoterà un grande successo. Non ha creme all'interno, e quindi si conserva senza problemi anche per tanti giorni, sempre se non finisca subito !!

Ingredienti: (per 6 persone) per la sfoglia: farina gr 250; uovo intero 1; sale fino 1 pizzico; zucchero gr 20; burro gr 50; vino bianco secco cc 50.
Per il ripieno: Mele gr 1000; burro gr 100; pangrattato fine 2 cucchiai colmi; uvetta sultanina gr 150; limone 1 (il succo per evitare l'ossidazione delle mele a fettine, e la buccia grattugiata nel ripieno); marmellata d'arancia 2 cucchiai; zucchero gr 150; mandorle sgusciate gr 10; pinoli gr 10; cannella in polvere 2 cucchiaini; (per la finitura) zucchero a velo vanigliato 1 bustina.
Procedimento: Mettere a rinvenire l'uvetta in una ciotolina d'acqua calda.
Preparare ora la sfoglia: sul piano da lavoro formare una fontana con la farina , aprirvi al centro l'uovo, il pizzico di sale fino, lo zucchero, il vino e iniziare a mescolare con le punte della dita, poi con le due mani. Sciogliere su fuoco dolce in un tegamino i gr 50 di burro ed aggiungerli all'impasto, facendoli ben incorporare, lavorarlo ancora per qualche minto, quindi formare una palla , coprirlo con uno strofinaccio e lasciarlo riposare in luogo tiepido, per almeno 20 minuti.
Lavare accuratamente il limone e grattugiare tutta la buccia, tenendola da parte. Lavare ed asciugare le mele, eliminare il torsolo, tagliarle a sottili fettine, tutte uguali, bagnate con il succo del limone per evitare che anneriscano nell'attesa.
Riprendere ora la pasta e sul piano da lavoro tirare una sfoglia con il mattarello sottile non più di 1 mm. Mettere sul piano uno strofinaccio pulito, trasferirvi sopra con grande attenzione la sfoglia, senza danneggiarla. Distribuire su tutta la superficie della sfoglia (lasciando però libero un bordo di cm 2 per la chiusura) le fettine di mele, l'uvetta sultanina fatta sgocciolare in precedenza, lo zucchero, la buccia grattuggiata del limone, i pinoli, le mandorle ridotte a scagliette. Mettere nel tegamino il burro (tenendone da parte una noce per ungere la teglia rotonda) e farlo sciogliere, aggiungere il pane grattato e tostarlo per due minuti rimestandolo su fuoco medio, quindi spargerlo sulle fettine di mele. Ora con delicatezza, aiutandovi con lo strofinaccio che mano a mano scosterete, formare il rotolo, chiudendo in fine le punte che con forza saranno schiacciate, per evitare che cuocendo, il ripieno possa sfuggire. Ungere ora con il burro tenuto da parte la teglia con il buco al centro, adagiare dentro il rotolo formando una grossa ciambella e cuocere in forno già caldo a 160° per 45 minuti. Sformarlo quando si è un poco raffreddato, spolverarvi sopra la zucchero vanigliato e mangiarlo sia tiepido che freddo.
Se ne rimane una fetta chiamatemi: la mangerò io, foste pure in capo al mondo !!
Sergio Corbino

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